Dopo gli orologi, il supersconto sulla Bmw X4, nuove accuse ai finanzieri trevigiani Arrighi e Freni

TREVISO. Non solo orologi di lusso ma anche un supersconto da quasi 12.000 euro per l’acquisto di una Bmw X4 in cambio di una verifica fiscale addomesticata. E poi le accuse di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e truffa aggravata che si aggiungono a quella già nota di corruzione.
Sono pesanti le contestazioni e per certi aspetti clamorosi gli sviluppi dell’inchiesta della procura della Repubblica di Treviso che, inizialmente, nel maggio del 2016, con l’imprenditore trevigiano del settore tessile Andrea Ongetta aveva coinvolto due militari della guardia di Finanza, il capitano Stefano Arrighi, 62 anni di Conegliano, e il luogotenente Biagio Freni, 55 anni di Scorzè.
Nell’indagine, ora conclusa dal sostituto procuratore Giulio Caprarola che si appresta a chiedere il rinvio a giudizio degli indagati, s’inserisce un altro nome noto dell’imprenditoria trevigiana. Si tratta di Loris Vello, 60 anni di Vedelago, amministratore di fatto della Vello srl, azienda specializzata nel riciclaggio della carta da macero.
Altra verifica addomesticata
Arrighi e Freni, dunque, sono indagati per un’altra presunta verifica fiscale addomesticata, stavolta alla Vello srl di Vedelago, iniziata nel settembre del 2013 e conclusa nel maggio del 2015. Cosa contesta ai due finanzieri il pubblico ministero Caprarola? Di aver sostanzialmente rivelato notizie sulla verifica fiscale in corso, anche quando ad Arrighi era subentrato come direttore della stessa un altro ufficiale.
In particolare a Freni di aver fatto da “intermediario” tra Vello e il capitano, direttore della verifica fino al luglio 2014, mentre ad Arrighi di aver ottenuto, nel giugno 2015, da Vello, tramite Timmi Polcan, titolare della concessionaria “Auto Advice” di Castelfranco (che non è indagato), un sostanzioso sconto da 11.900 euro per l’acquisto di una Bmw X4. Naturalmente a Vello è contestata la stessa accusa nelle vesti, però, di presunto corruttore.
Nuove accuse
Ci sono poi due nuove accuse che il sostituto procuratore Caprarola contesta ad Arrighi e a Freni rispetto a quella di corruzione che diede avvio all’inchiesta. All’ufficiale, infatti, si contesta ora anche il reato di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio per aver fornito, nel luglio 2015, al concessionario d’auto castellano dal quale aveva acquistato l’auto super-scontata una copia di un certificato medico, allegato agli atti del fascicolo della verifica fiscale, di Valentina Vello, figlia di Loris e amministratrice della Vello srl.
Mentre al sottufficiale, il luogotenente Freni, viene contestato, nella sua qualità di comandante della sezione logistico - amministrativa del Comando della guardia di Finanza di Treviso, il reato di truffa per essersi assentato, dall’ottobre del 2015 al luglio 2016, più volte dall’ufficio, sebbene facesse figurare formalmente la sua presenza, quantificando le assenze tra orario di servizio e straordinario in 146 ore.
Tutte accuse, chiaramente, da dimostrare. Il difensore del capitano Arrighi, l’avvocato Maurizio Paniz, si limita a dire: «Non commento mai le indagini della procura. Dico solo che è da 4 anni che attendiamo questo momento». Laconico anche l’avvocato Piero Barolo che difende Loris Vello: «Ritengo tranquillamente di poter provare l’insussistenza di qualsiasi accusa rivolta al mio assistito».—
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