Domani al Canova si simula emergenza ma Dal Zilio “spara”

Un aereo con dei problemi in fase d’atterraggio, un incendio, altre situazioni di improvvisa emergenza. È quanto verrà simulato venerdì sera all’aeroporto Canova di Treviso. Occasione per mettere alla prova la tenuta e le reazioni del personale dello scalo, con il relativo intervento delle squadre delle Forze dell’ordine ed il blocco di tutte le operazioni di volo. Una simulazione riproposta annualmente ma che oggi, con l’aeroporto pronto a superare quota 22 mila movimenti (obiettivo Save al 2030), riapre alle polemiche. Per il sindaco leghista di Quinto Mauro Dal Zilio, infatti, a differenza del collega Mario Conte, che lo difende purchè «rispetti il territorio», l’occasione è propizia per ribadire le contraddizioni sull’infrastruttura. «Si tratta di un aeroporto da terzo mondo, basta guardare ai parcheggi selvaggi e alle fermate dell’autobus» attacca infatti Dal Zilio, «la Noalese è al collasso, a scapito dei cittadini. Mi sento preso in giro: la società di gestione sta portando a casa i risultati, senza porre in essere nessun tipo di mitigazione». E nel frattempo il Comitato di cittadini di Treviso e Quinto che si batte contro lo sviluppo dello scalo, tramite la propria pagina Facebook, ha divulgato un’informativa di Aerohabitat - centro studi italiano sulle tematiche relative alle infrastrutture di volo - che pone l’attenzione sui laser di recente installati in via sperimentale al Canova per tenere lontani i volatili dalla pista. Laser ritenuti praticamente pericolosi quanto il cosiddetto birdstrike, l’impatto degli aerei con uccelli, che dovrebbero viceversa limitare. «C’è un rischio per l’abbagliamento dei piloti» scrivono da Aerohabitat, «è la stessa Enac a sostenerlo: tra le tante attività oggetto di limitazioni, infatti, ci sono anche le “luci fuorvianti e laser”». —
A.B.V.
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