Discarica illegale: inchiesta sulla Trentin

La Procura acquisisce i documenti sul sito di Vedelago: raddoppiato il materiale conferito, trovato benzene nelle vicinanze
Di Federico De Wolanski
borin arcade cava trentin ghiaia in via roma agenzia fotografica fotofilm
borin arcade cava trentin ghiaia in via roma agenzia fotografica fotofilm

CONEGLIANO. Terra inquinata, trasporto illegale di rifiuti, smaltimenti illeciti. Parole che purtroppo tornano con troppa frequenza nella Marca delle discariche, delle cave, delle strade. Dopo lo scandalo che ha coinvolto la Mestinaro di Zero Branco, allungando l’ombra dei veleni anche su Volpago del Montello, ora a un’altra ditta trevigiana è sotto la lente d’ingrandimento della Procura. Si è aperta infatti una indagine sulla Trentin Ghiaia di Conegliano, titolare di una discarica a Vedelago.

A fare scattare gli accertamenti è stata una segnalazione partita dalla Provincia di Treviso dopo un sopralluogo effettuato sul finire dell’anno scorso. Analizzando il terreno, i tecnici del settore tutela ambientale hanno rilevato livelli di benzene fuorilegge all’interno di un’intera partita di terreno conferita nella discarica dopo un prelievo – secondo le carte – in zona Piombino Dese. Com’era possibile? Immediata la segnalazione in Procura dove sono scattate nuove e ulteriori indagini sia sul’azienda (che si occupa di prelievo, trasporto e smaltimento) sia sugli impianti. Da qui una nuova annotazione, stavolta da parte della Procura sulla base dei documenti visionati in azienda dopo la segnalazione di illecito: in discarica era stato conferiti 5000 metri cubi di materiale per costituire un fondo di discarica, anzichè 2500 come chiesto dal piano di indagine. Difformità che hanno fatto scattare nuovi e più approfonditi accertamenti sia da parte dell’Ente, che contestualmente ha definito un piano di monitoraggio della discarica, sia da parte della magistratura, che sarà chiamata a chiarire cosa sia stato smaltito in discarica, da dove derivi inquinamento e se deriva dallo scavo a Piombino Dese perchè non sia stato adeguatamente smaltito e registrato l’inquinamento.

Oltre a questo: se quanto riportato nelle bolle di accompagnamento della Trentin corrisponda all’effettivo trasporto fatto dai mezzi e se l’azienda sia coinvolta o meno in un nuovo scandalo rifiuti. Oggi infatti la posizione della società è tutta da inquadrare. «Siamo alle fasi preliminari dell’indagine» fanno sapere infatti anche in Provincia dove il caso Trentin è osservato speciale. Certo solo un fatto, purtroppo, dopo anni di impresa spinta, la terra sotto i piedi di molti trevigiani è meno buona di ciò che appare.

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