Di Falco, la burocrazia blocca la pensione

Slitta la pensione per il dottor Giuseppe Di Falco, il direttore del I dipartimento di chirurgia del Ca' Foncello di Treviso. Niente pensionamento il prossimo 20 ottobre, al compimento del 65 esimo...

Slitta la pensione per il dottor Giuseppe Di Falco, il direttore del I dipartimento di chirurgia del Ca' Foncello di Treviso. Niente pensionamento il prossimo 20 ottobre, al compimento del 65 esimo anno d'età, per il professionista dell'Usl9. La causa: il mancato versamento dei contributi previdenziali da parte dell'ente dove il dottor Di Falco ha prestato servizio militare. Dal 29 settembre del 1973 al 18 dicembre 1974 infatti, il dirigente ha svolto la leva come dipendente dell'ospedale Civile Provinciale di Vittoria. Allora neolaureato in medicina e chirurgia con 110 e lode all'università di Catania, Di Falco, ha ricoperto per una quindicina di mesi la mansione di assistente di chirurgia, periodo in cui l'ente-datore di lavoro non ha versato i contributi previdenziali. Ecco allora che il pensionamento è stato posticipato, anziché il 20 ottobre 2013, la risoluzione del rapporto di lavoro con l'azienda sanitaria trevigiana avverrà il 20 luglio 2014, una decisione proposta dal medico e accolta dalla direzione sanitaria, che ha stabilito di tenere «un orientamento di cautela». Cautela dovuta al fatto che sulla possibilità di escludere o ricomprendere il servizio militare in questione come servizio effettivo, non esiste un'interpretazione univoca. Dato che al compimento dei 65 anni Di Falco avrà maturato, escludendo la leva, 39 anni e 3 mesi di servizio effettivo la sua decisione è stata di proseguire fino al 20 luglio dell'anno prossimo, così da arrivare ai quarant'anni effettivi. «Si tratta di un aggiustamento burocratico- organizzativo di poco conto. Dal punto di vista pratico la vicenda non cambia di molto le cose, parliamo di qualche mese in più, regolarizzato sulla base della legge attuale. Verserò ora i contributi per arrivare ai 40 anni effettivi, così completo l'iter», ha commentato il primario. (v.c.)

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