«De Longhi, la soffiata su uno yacht in Grecia»

Alberta De Longhi si trovava in vacanza in Grecia a bordo di uno yacht quando nell’agosto 2015 avrebbe ricevuto dal fratello Giuseppe l’informazione riservata sull’operazione di cessione della DeLclima ai giapponesi della Mitsubishi. Non si sarebbe però trattato di una confidenza con l’obiettivo di farle guadagnare soldi con una speculazione finanziaria ma di una richiesta del patron del colosso trevigiano affinché la sorella mandasse suo figlio a Hong Kong per la fase finale della trattativa sulla cessione dell’azienda.
Tra le varie condotte di abuso di informazioni privilegiate, dunque, l’imprenditore si vede contestare dalla Procura un caso di “tipping”, cioè il comportamento di chi non compra e non vende ma comunica ad altri le informazioni privilegiate che, non di pubblico dominio, per loro natura possono permettere ai soggetti che ne facciano utilizzo una operatività in Borsa basata su un’asimmetria informativa, privilegiandoli rispetto ad altri investitori attivi sul medesimo mercato. Le altre tre figure sono invece coloro che per l’accusa avrebbero messo a frutto la “dritta”, e sono appunto la sorella, la segretaria personale, e «il socio e director» di «Chat Union Climaveneta company limited», già joint venture tra «Climaveneta spa» (del gruppo italiano) e la «Chat Union Group HK» di Hong Kong per la distribuzione di prodotti sul mercato asiatico.
Chi è vicino a Giuseppe De Longhi, che si è affidato al professor Francesco Mucciarelli, legale tra i maggiori esperti di normativa sugli abusi di mercato, sottolinea come non gli venga contestata alcuna condotta illecita sui mercati e ribadisce la sua estraneità alla contestazione smentendo cioè che egli abbia mai comunicato alcuna informazione privilegiata a familiari o a collaboratori.
Giuseppe De Longhi è infatti accusato dalla Procura di Milano di insider trading per aver passato alla sorella Alberta informazioni privilegiate permettendole di raddoppiare in appena due settimane un investimento e di ottenere così una plusvalenza in Borsa di oltre 360 mila euro.
Nell’agosto del 2015 l’imprenditore trevigiano, che secondo la rivista Forbes nel 2018 si era classificato al nono posto tra i più ricchi d’Italia con un patrimonio di 4, 3 miliardi di euro, le avrebbe anticipato la notizia della cessione del 74, 97% di DeLclima, una società del gruppo De’Longhi, a Mitsubishi Electric Corporation, quando la società di climatizzazione era quotata alla Borsa di Milano. E nei giorni antecedenti l’annuncio al pubblico, hanno ricostruito i finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria, Alberta De Longhi acquistò 170. 000 azioni di Delclima ricavandone un profitto di 360. 008 euro.
Analoga operazione, ma per cifre ben più modeste, è contestata alla segretaria personale di Giuseppe De Longhi. Quest’ultima, anch’essa indagata per insider trading, investì 15. 000 euro ricavandone 13. 000. Il sostituto procuratore Stefano Civardi ha ora chiuso le indagini e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio. –
Giorgio Barbieri
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