Dalle api alla pasta “bio” Sgambaro compie 70 anni
Storico traguardo per l’azienda di Castello di Godego, festa con i 60 dipendenti Il fatturato supera i venti milioni di euro grazie anche ai prodotti per celiaci

CASTELLO DI GODEGO. Il pastificio Sgambaro compie settant’anni. Correva l’anno 1937 quando cominciò l’attività molitoria, seguita dieci anni dopo dal primo impianto per la realizzazione della pasta, quella Pasta Jolly che per lungo tempo ha caratterizzato il marchio di produzione. Ma la storia di Sgambaro è anche quella di una azienda che ha saputo guardare in anticipo ai cambiamenti dei consumi: ne è una prova la “scommessa” sul biologico, avviata nel 1990 per l’intuizione dell’attuale direttore generale Pierantonio Sgambaro, che ha saputo leggere che sempre più persone avrebbero condiviso come lui un’attenzione per questo tema. Idem può dirsi per la salvaguardia dell’ambiente: ne è un esempio la certificazione – la prima ottenuta in Italia nel settore – di produzione a “chilometro zero” abbattendo le emissioni di anidride carbonica.
Una vocazione green che ora guarda anche ai grani antichi e a una produzione che venga incontro anche a chi ha problemi di celiachia: Sgambaro infatti sta immettendo nel mercato una pasta di farro monococco, che sarà seguita da una linea di pasta 100% di grano duro italiano decorticato.
Venti milioni di fatturato e una sessantina di dipendenti, l’azienda affonda le sue radici in quella che Pierantonio Sgambaro definisce l’intuizione alimentare: «È sempre stata un patrimonio familiare. Mio nonno Tullio, il fondatore, pagò una parte importante dei debiti acquisiti per fondare l’attuale pastificio con i proventi ottenuti dalla vendita d’una produzione particolarmente abbondante di miele. Era un grande apicoltore e le api e il miele sono, per antonomasia, un simbolo di naturalità. Al tempo stesso mio padre inventò ciò che potremmo definire la tracciabilità ante-litteram».Di suo Pierantonio ci ha messo l’intuizione biologica, e non è stato facile: «Era impensabile ottenere produzioni da terreni che non fossero trattati chimicamente, ma già dall’inizio ho voluto che, quantomeno, i nostri grani fossero il più possibile esenti da conservanti e stabilizzanti indubbiamente dannosi per la salute. Ben presto il livello di conservanti della nostra pasta s’è rivelato enormemente al di sotto dei massimi consentiti dalla legge e ciò è stato accompagnato da risultati molto positivi anche dal punto di visto economico».
Ora Sgambaro si prepara a far festa per la settantesima candelina: l’appuntamento è in azienda il prossimo 14 settembre nello stabilimento di via Chioggia.
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