Dall'abbandono alla rinascita: il 27 giugno apre il nuovo Cadoro all'ex Macevi di Mogliano

MOGLIANO. Carrelli elevatori, piantumazioni, allestimenti, carpentieri al lavoro: il cantiere del Cadoro Superstore di prossima apertura è un rumoroso via vai di macchine e operai.Giovedì mattina, mentre proseguivano le ultime rifiniture, i titolari e i progettisti hanno concesso un’anteprima alla stampa in vista dell’inaugurazione del 27 giugno.
Ancora una settimana e si potrà tagliare il nastro di questo recupero urbanistico che ha ormai rivoluzionato il centro storico moglianese.

sviluppo sostenibile. L’area ex Macevi non esiste più. Fra qualche anno sarà un lontano ricordo degli appassionati di storia amministrativa locale. Tra la chiesa e il cimitero si è ormai insediata una nuova funzione commerciale: la vicenda progettuale della piattaforma di vendita da 2500 metri quadrati del gruppo fondato dal patron Cesare Bovolato si intreccia con quella dell’intera area circostante per un totale di 41mila metri quadrati.
«Sviluppo sostenibile, rigenerazione urbana e innovazione sociale. Ne parlano tutti, noi abbiamo provato a realizzare un sogno» è con queste parole che i protagonisti hanno voluto sintetizzare questo importante e ormai definitivo progetto urbanistico.
Parlano Cesare Bovolato (Presidente Cadoro) affiancato dai figli Lara e Luca, gli architetti Michela de Poli e Adriano Marangon di Made Associati, l’ingegnere Andrea Berro (responsabile complessivo del progetto) e l’archeologo Paolo Michelini (Petra).

«Ho pensato che poteva essere importante investire in quest’area» ha spiegato il presidente «nel momento in cui è andata all’asta. Il nostro impegno è stato davvero notevole, oltre 10 milioni di euro».
«Anche 15» precisa la figlia Lara, che sottolinea la peculiarità dell’operazione «Siamo un’azienda famigliare del territorio che ha deciso di intervenire in un’area da tempo in stato di abbandono che è stata per anni al centro dello scontro politico. Anche per questo abbiamo scelto di non esporci: per noi parlano i fatti e speriamo che il nostro lavoro venga apprezzato da tutti i cittadini e i clienti. Abbiamo promosso un concorso di idee cercando di insediare il nuovo punto vendita nel miglior modo possibile».
l’area verde. «Quest’area a ridosso del centro storico» aggiungono i progettisti di Made Associati «è stata concepita come un’interfaccia dove confluiscono diversi flussi: a piedi, in auto e in bicicletta. Il tutto creando un’area verde, un parco alberato di connessione mediata con i comparti del Brolo, del distretto e del nuovo mercato del pesce».
La situazione, rispetto ai consueti posizionamenti in periferia di simili strutture, è quasi inedita, al punto tale che si temeva la perdita di importanti testimonianze storiche nel sottosuolo: «L’area di tutela non è stata interessata da scavi» precisa il direttore dei lavori ingegner Berro.

«Nessun cunicolo» precisa l’archeologo incaricato di monitorare il cantiere «abbiamo riscontrato solo i resti delle canalette dell’antica centuriazione romana di Altino». La prossima settimana è prevista la staffetta tra il punto vendita Cadoro di via Svevo, che chiude, e il nuovo megastore, che impiegherà una cinquantina di dipendenti, con una quarantina di nuovi posti di lavoro.
«Il 40% dell’area, con parco, parcheggi e piazzetta» aggiunge Luca Bovolato «viene ceduto gratuitamente alla comunità. L’insediamento del punto vendita in questo contesto ci ha indotto a studiare attentamente molti dettagli, come le scelte cromatiche e il rivestimento in mattoni dell’esterno che richiama il contesto abbaziale e la casa del campanaro».
Era presente all’incontro anche il neo assessore all’attività produttive Giorgio Copparoni. Questi i numeri: parcheggio da 400 posti (riservato ai clienti), spazio pubblico di 5000 mq, messa a dimora di 150 piante.
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