Crocetta piange Pinuccia il figlio a Tunisi dal padre

CROCETTA DEL MONTELLO. Dall'amministrazione comunale di Crocetta solidarietà e vicinanza ad Angela Biella, sorella di una delle quattro vittime italiane dell'attentato terroristico di Tunisi.
«Ad Angela voglio esprimere la solidarietà e vicinanza mia e di tutta la comunità per questa tragedia», dichiara il sindaco Marianella Tormena, «Tutta la nostra solidarietà a lei e alla famiglia di Pinuccia per una tragedia che ci ha lasciati tutti sconvolti. Non eravamo abituati a pensare a fatti del genere, ma purtroppo ora i tempi sono questi».
Angela Biella attende nella sua Crocetta di sapere quando la salma della sorella Pinuccia rientrerà in Italia per poterle dare l'ultimo saluto.
Adesso che il nipote Silvio è a Tunisi, dove ha raggiunto il padre Sergio, le notizie sono più sicure, ma non si sa ancora quando la salma potrà rientrare in Italia.
Pinuccia Biella, che avrebbe compiuto 72 anni il primo aprile, era stata l'ultima volta a Crocetta una ventina di giorni prima per un evento luttuoso: la morte per tumore del figlio della sorella Angela.
E prima vi era venuta più volte a trovare la sorella a cui era molto legata. Visite dal 2000 in poi, ossia da quando Angela Biella era arrivata a Crocetta assieme alla sua famiglia per far ritorno al paese del marito Giorgio Cavasin.
E nella sua casa in via Antighe a Nogarè l'ha raggiunta la telefonata del fratello Luciano per dirle che Pinuccia era rimasta uccisa nell'attacco terroristico. Non ci voleva credere, aveva parlato con la sorella al telefono il giovedì prima della partenza della nave da Savona, aveva provato a contattarla ancora lunedì quando era in navigazione, poi mercoledì nel primo pomeriggio la telefonata del fratello che le comunicava la tragedia.
«Abbiamo poi provato sia io che i miei fratelli a contattare nostro cognato Sergio per sapere meglio, perché Pinuccia era data inizialmente tra i dispersi», racconta Angela Biella, «ma non ci siamo riusciti». Sergio Senzani è rimasto illeso, ma sotto shock e giovedì alle 14.30 è stato raggiunto dal figlio Silvio. Sergio non è sceso tra i primi come la moglie, per un’operazione all'anca camminava con il bastone e si era attardato. «Probabilmente attendeva che scendessero tutti dal pullman per non essere di intralcio», ipotizza la cognata Angela Biella, «mia sorella invece deve essere scesa tra i primi ed è stata colpita da una raffica. Se avesse atteso Sergio ora sarebbe ancora viva. Sono state tante piccole coincidenze a farci mancare Pinuccia, è stata una fatalità che lei stesse scendendo dal pullman quando è avvenuto l'attacco».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso