«Così vicolo Barberia diventa il quartiere chic»

Commercianti soddisfatti: «Quell’edificio si era trasformato in una topaia Il ripristino voluto dal Comune permetterà il rilancio di tutta la zona»
Agostini Treviso Cˆ dei Ricchi in foto giorgio benetton
Agostini Treviso Cˆ dei Ricchi in foto giorgio benetton

Hanno sopportato la polvere, i rumori e il via vai del cantiere che per un anno ha transennato Ca’ dei Ricchi con qualche disagio, ma alla fine ne è valsa la pena. Questa la voce dei negozianti che proprio in vicolo Barberia, nei pressi del palazzo trecentesco, gestiscono le loro attività commerciali. Grazie a Ca’ dei Ricchi si punta ora su un rilancio commerciale dell'intera zona. A ripercorrere la storia dell'edificio, Giorgio Benetton, che da trent'anni segue lo storico negozio d'abbigliamento I Benetton: «Sono qui dal 1983, consideravo uno scempio che questo palazzo versasse in quelle condizioni. Dopo la chiusura della farmacia comunale, il declino. Ca’ dei Ricchi era diventata una topaia, scritte sui muri, sporco, disfacimento. Era diventato un cassonetto, una vergogna. Io stesso con i commercianti mi sono attivato perché si facesse qualcosa. L'assessore Zugno ha ascoltato le nostre rimostranze e si è impegnato a trovare una soluzione». E così è stato fatto con la concessione del restauro a un'azienda privata, continua ancora Benetton: «Vedremo ora cosa verrà proposto all'interno, so che saranno organizzate mostre ed eventi culturali, ben vengano. È stata fatta una cosa splendida, la città se lo meritava». Una bella opportunità, anche secondo Giuseppe Gulinazzo, che gestisce il negozio d'abbigliamento Hacker le cui vetrine si affacciano proprio sul sottoportico affrescato di Ca’ dei Ricchi: «Commercialmente parlando esisto qui, in Barberia dal '98. È indiscutibile che la via, una delle più sciccose di Treviso, abbia sofferto un decadimento. Il problema va però trovato nella città, che non ha saputo rinnovarsi e valorizzarsi. Abbiamo decentrato i punti d'interesse, sono anni che ce lo diciamo e quello che stiamo patendo è che il centro offre poco, c'è la crisi e la gente naturalmente tende ad andare nei centri commerciali e negli outlet».

Se per il passato, si poteva fare di più, con l'apertura di Ca’ dei Ricchi, si guarda al futuro con maggiore ottimismo, continua ancora Gulinazzo: «Serve diversificazione e valorizzazione, siamo in centro e la qualità dell'offerta di questa zona deve essere di alto livello. Inutile aprire a tutto e a tutti. Il palazzo recuperato, va sicuramente in questa direzione, è un bel biglietto da visita per chi si addentra in Barberia. Spero che possa riportare quel movimento di turisti e professionisti che passano per il centro per diletto e si fermano nei nostri negozi. Così come avveniva in passato. Treviso è una città straordinaria, ben vengano operazioni di questo genere».

Valentina Calzavara

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