Contarina, il riciclo di pannolini sale a 10 mila tonnellate l’anno

treviso. Dalla sperimentazione alla realtà industriale. Contarina ha chiesto alla Provincia di fare il grande passo e mettere in moto a ciclo continuo e a pieno regime l’impianto per il riciclo dei pannolini di Lovadina. È una realtà unica in Italia, come unici sono i dati operativi della società che gestisce i rifiuti di 50 comuni della provincia di Treviso lanciando su base nazionale il “modello Treviso”.
a pieno regime
Oggi, tanto per avere una idea, la struttura nata dall’accordo tra Contarina e Fater Group (azienda di Pescara proprietaria dell’impianto) lavora circa 1.500 tonnellate l’anno di rifiuto “Pap”, ovvero pannolini, provenienti perlopiù da case di riposo coinvolte nella “sperimentazione”. Domani, se la Provincia darà il suo via libera, l’impianto potrà trattare 10 mila tonnellate l’anno, pari alla produzione di un bacino da circa 1 milione di abitanti. Parliamo di tutta la provincia di Treviso, e oltre, o di una vastissima serie di case di riposo. È il grande salto, che Contarina e l’impianto di riciclo sono pronti a fare dopo una lunga sperimentazione che nei mesi ha permesso di ottimizzare sia i cicli di lavorazione, che i risultati del riciclo in termini di prodotto da riutilizzare.
da pannolini a...
Attraverso un lungo processo di separazione, lavorazione, igienizzazione spinta, sterilizzazione e asciugatura tutto il materiale che entra in circolo nell’impianto ne esce separato in distinte frazioni. Il principale prodotto sarà la carta, che tenendo l’obiettivo delle 10 mila tonnellate l’anno di pannolini lavorati equivarrà a 1500 tonnellate anno che potranno essere avviate a riciclo. Poi c’è il materiale assorbente (750 tonnellate su 10 mila di pannolini) di nuovo materiale assorbente da riutilizzare non ad uso umano ma per altri fini. Poi plastiche (altre 750 tonnellate) da mandare a riciclo, umidità (altrettante) e un’immensa quantità di vapore acqueo (6250 tonnellate) che verrà trattato a sua volta che per eliminare odori.
un nuovo business
Innegabile che l’impianto, a pieno regime, rappresenterà per Contarina e Fater un nuovo, importantissimo ambito di investimento e di guadagno. Il primato Italiano non sarà certo una carta da poco da spendere nel mondo dell’economia legata al rifiuto. Lo sanno bene tutti, «ma si sta ancora studiando il piano economico per valutare investimenti e gestione del futuro impianto» precisa Franco Zanata, ex presidente e ora consigliere di Contarina, di fatto padre putativo della sperimentazione che ha acceso i riflettori su Contarina a livello italiano (non bastassero i risultati in termini di gestione dei rifiuti comuni). Era maggio dell’anno scorso quando il ministro per l’ambiente Sergio Costa si immortalava in un selfie con in mano il decreto “end of waste” che dava ufficialmente il via al riciclo di pannolini e assorbenti, attesissimo da Lovadina dove l’impianto era stato inaugurato nel 2015.
Primi in italia
Da Zaia a Di Maio sono stati molti i politici entrati nello stabilimento Contarina, soprattutto negli ultimi anni con l’ufficializzazione del “modello Treviso”, «e non è ancora finita» annuncia Zanata, «l’azienda oggi guidata da Sergio Baldin ha in serbo ancora molte iniziative». Biogas, depurazione, produzione di energia sono alcune delle frontiere. Ma intanto si attende il via della Provincia per mettere al massimo i motori dei riciclo. —
Federico de Wolanski
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