Conegliano, il sindaco non ha celebrato le prime nozze gay

CONEGLIANO. È stato il giorno della prima unione civile tra due persone dello stesso sesso a Conegliano: sabato mattina, alle 11.30, in municipio si sono sposate Rossella e Antonella.
Entrambe sono molto conosciute in città: la prima, Rossella Del Negro, 48 anni, è la postina del centro storico; mentre Antonella Rui, impiegata 47enne, è il volto di tante iniziative benefiche a Conegliano e San Vendemiano, ha organizzato spettacoli teatrali e raccolte fondi, e frequenta da sempre il mondo dell’associazionismo cattolico. La loro è una storia d’amore come tante: due anni di convivenza, e il sogno, a lungo covato, di dare una veste ufficiale al loro percorso insieme, fosse questa un “matrimonio” vero e proprio o, come permette la legge, una “unione civile”.
In Piazza Cima c'è stata una grande festa, con il rinfresco e la sala consiliare affollata di parenti e amici, e nei prossimi giorni è previsto anche un viaggio di nozze, ad Assisi. Hanno scelto Conegliano perché il presidente del consiglio comunale, Fabio Chies, è un loro amico di lunga data, e ha proposto loro di celebrare le “nozze” proprio nella sua città. La prima unione civile omosessuale della storia di Conegliano ha causato anche qualche imbarazzo in giunta al momento di scegliere chi celebrerà il “rito”. «Non chiamatelo matrimonio, però, le unioni civili sono solo dei contratti fra due persone» risponde il sindaco Floriano Zambon «non sono io la persona preposta a registrarli».
Insomma, il sindaco si è fatto da parte. E' toccato all’assessore Enzo Perin. Lunedì invece le prime nozze gay saranno formalizzate a Oderzo, celebrante la sindaca leghista Maria Scardellato.
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