Condannato l’ex cassiere del centro fitness

PAESE. Per il giudice veneziano Fabio Moretti, Renzo Provolo, 50enne di Paese domiciliato in Australia, ex responsabile della gestione della cassa del centro fitness “Vitanova” sulla Castellana, si è impossessato dei soldi della palestra. E per questo è stato condannato a 1 anno e 3 mesi e 500 euro di multa, con sospensione della pena, per appropriazione indebita aggravata e continuata dall’abuso di prestazione d’opera. Una condanna, questa, che va a coprire i fatti a partire dal 20 settembre 2010, mentre tutto quanto successo prima di questa data è andato prescritto e quindi il giudice ha emesso sentenza di non doversi procedere. In tutto la Procura veneziana contestava a Provolo di essersi impossessato, tra il maggio 2008 e l’ottobre 2012, di 76.119 euro, frutto dei pagamenti effettuati dai clienti che avevano acquistato abbonamenti per il fitness o altri servizi offerti dal centro. L’imputato, difeso dall’avvocato Paolo Bolla, sarebbe riuscito nel suo intento entrando nel sistema gestionale della palestra, registrando come “a costo zero” abbonamenti in realtà pagati dai clienti (dei quali si teneva i soldi) e manomettendo il prospetto giornaliero della cassa. Il giudice ha invece assolto Provolo dall’essersi appropriato delle somme incassate per le prestazioni sanitarie effettuate da un medico della struttura perché il fatto non sussiste. La “New Life Società Sportiva Dilettantistica”, che gestisce la palestra “Vitanova”, si è costituita parte civile nel procedimento con l’avvocato Alvise Fontanin. Nella sentenza è stata disposta una provvisionale immediatamente esecutiva di 10mila euro, rimandando la liquidazione del danno al giudice civile.
Nella scorsa udienza la rappresentante dell’accusa aveva chiesto che l’accusa a carico di Provolo fosse modificata in furto, chiedendo una condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Il giudice ha invece emesso la sentenza riconoscendo l’appropriazione indebita. «I gestori della palestra si fidavano ciecamente di Provolo, tanto che nel 2009 gli avevano fatto un prestito di 30mila euro», aveva detto la pubblico ministero, «È impensabile che qualcuno abbia commesso i fatti e lui, che doveva controllare, non avesse mai segnalato nulla». E ancora: «Le condotte di Provolo hanno pesato in modo significativo sull’attività della palestra», aveva concluso. Nel corso del procedimento erano sfilati a testimoniare anche alcuni dipendenti del centro fitness, chiamati a ricostruire la figura di Provolo all’interno di “Vitanova”.
Rubina Bon
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