Concordato per rilanciare il mobilificio Callesella

A giorni il tribunale si esprimerà sulla richiesta della storica azienda di Cison Apprensione per 50 lavoratori, ma si guarda al rilancio dall’Expo Riva Hotel
Di Andrea De Polo

CISON DI VALMARINO. Si apre ancora nella crisi, ma con un segnale di speranza, il 2014 dei mobilifici del Quartier del Piave. A giorni il tribunale si esprimerà sulla richiesta di “concordato con continuità” presentata dalla Callesella Srl di Cison, storico mobilificio aperto a fine Ottocento che negli ultimi mesi ha tenuto in apprensione i circa cinquanta lavoratori, le forze sociali e l’amministrazione comunale, che ha seguito da vicino le sorti della sua realtà industriale più rappresentativa. L’azienda vuole continuare a lavorare e investire, e ha presentato un piano di rientro per i suoi creditori, tra i quali ci sono gli stessi lavoratori: due stipendi della scorsa primavera non sono ancora stati pagati. Il concordato con continuità, se accettato dal tribunale, garantirà la sopravvivenza di tutti i posti di lavoro. Da quando la crisi ha colpito la Callesella, l’impatto sull’occupazione è stato per fortuna modesto: è rimasto a casa solo qualche volontario, che ha scelto di mettersi in mobilità. Lo strumento scelto dai titolari prevede un accordo con i creditori, ed è uno dei mezzi più efficaci per evitare il fallimento, prevedendo «la ristrutturazione dei debiti e soddisfazione dei crediti in qualsiasi forma, anche mediante cessione dei beni, accollo o altre operazioni straordinarie». I creditori, così, sono tutelati nel migliore dei modi (dovranno essere pagati in ogni caso), mentre l’azienda può continuare a lavorare. La presentazione della domanda di concordato da parte dell’azienda, oltre a garantirne il futuro, scaccia le voci che circolavano in paese sulla sua imminente chiusura. Reazioni esagerate, ed emotive, al continuo stillicidio di aziende della zona, che avevano spaventato anche il sindaco Cristina Pin, in prima linea nel seguire la vertenza. Ma la Callesella è un vero e proprio “gigante del mobile” (26 mila metri quadrati, e 70 dipendenti al massimo della sua espansione), e i suoi scricchiolii non sono passati inosservati. Da oltre un secolo, produce mobili artigianali di alta qualità utilizzando il legno massello. Cucine, soggiorni, camerette: i prodotti dell’azienda guidata da Mauro Callesella finiscono in tutto il mondo. Da un paio d’anni, il volume d’affari si era sgonfiato, inevitabilmente, a causa della crisi. L’azienda aveva fatto ricorso alla cassa integrazione, anche se in misura ridotta: la produzione andava avanti normalmente, ma ogni tanto, il venerdì, qualche operaio restava a casa. Poi, la vertenza sugli stipendi non pagati. Ora, forse, la luce in fondo al tunnel. La domanda di concordato dovrebbe essere ammessa entro metà gennaio. A fine mese, dal 27 al 30, c’è già in programma una fiera: l’Expo Riva Hotel a Riva del Garda.

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