Concordato al via per Sina Carri 80 lavoratori in cigs

VILLORBA. Concordato preventivo e cassa integrazione straordinaria per gli 80 lavoratori trevigiani di Autosile Veicoli Industriali S.r.l. di Villorba del gruppo Sina di Pordenone. Che questa fosse la via prediletta da azienda e sindacati già lo si sapeva da tempo, senza considerare il fatto che alcuni imprenditori avrebbero dimostrato concreto interesse circa la possibilità di affittare un ramo dell’azienda.
Ora però la società friulveneta è stata ammessa alla procedura di concordato preventivo avanti il tribunale di Pordenone. L’adunanza dei creditori, cioè l’udienza cui partecipano tutti i creditori, nella quale questi ultimi saranno chiamati ad esprimere il proprio voto sulla proposta di concordato è già stata fissato per il 6 dicembre. Le parti sociali si sono già attivate per richiedere al Ministero dello Sviluppo economico l’attivazione della cassa integrazione straordinaria per i dipendenti delle 4 sedi del gruppo.
«In questi giorni ci attiveremo affinché da Roma arrivi il via libera per l’attivazione della cassa integrazione straordinaria», ha dichiarato Massimo Boscaro della Fisascat Cisl di Treviso, «avrà durata di 12 mesi». La cassa integrazione riguarderà la totalità dei dipendenti del gruppo: in tutto 140, spartiti nelle 4 sedi tra Friuli e Veneto, in ferie forzate dalla scorsa settimana.
L’azienda, duramente colpita dalla crisi del settore, già l’anno scorso aveva usufruito di 12 mesi di ammortizzatore con formula a rotazione, utilizzata in base alle necessità dell’azienda, una sorta di paracadute per attutire il peso di eventuali esuberi. I problemi riscontrati dall’azienda non avevano mai avuto a che fare con banche e finanza, come spesso accade quando si parla di concessionarie, ma sono dipesi da un vero e proprio crollo del mercato dei camion che aveva aumentato il peso del costo del lavoro, facendo propendere per l’ammortizzatore. All’epoca era stato concesso con formula a rotazione chiesta per tutti i dipendenti, salvo poi utilizzarla a seconda delle esigenze e dei carichi di lavoro, come previsto dall’accordo base tra i rappresentanti dei lavoratori e la famiglia Sina. Del resto il fatturato di Autosile era passato da 48 milioni a 27 già tra 2008 e 2009. Allo scadere dei 12 mesi, lo scorso 30 settembre la situazione però non era migliorata. L’andamento dell’azienda non poteva che rispecchiare quello del mercato con un drastico calo del 70% nel settore. L’unica via il concordato preventivo, scongiurando in tutti i modi quella peggiore del fallimento. Ed ora a breve per i lavoratori delle due sedi trevigiane, di Villorba e Susegana, e quelli di Pordenone e Spilinbergo potrebbe arrivare la cassa integrazione. Serena Gasparoni
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