Con la pistola in aeroporto, assolto

L’imprenditore Paolo Fassa: «L’arma era nel bagaglio per errore»
SPRESIANO. La pistola era finita inavvertitamente nel bagaglio a mano pronto per essere imbarcato sul volo per Nizza: Paolo Fassa, imprenditore trevigiano alla guida della “Fassa Bortolo”, azienda di materiali per l’edilizia con sede a Spresiano famosa anche nel mondo del ciclismo, è stato assolto ieri dalla giudice per l’udienza preliminare Barbara Lancieri. L’arma, regolarmente detenuta dal presidente del colosso dell’edilizia, era stata rinvenuta nel corso dei normali controlli prima dell’imbarco allo scalo Marco Polo di Tessera.


Fassa stava partendo assieme ad alcuni amici in direzione di Nizza e aveva appoggiato il trolley sul rullo del metal detector. Appena il bagaglio era passato ai raggi X, l’addetto alla vigilanza aveva immediatamente visto che tra quanto serviva all’imprenditore per i giorni in Costa Azzurra, c’era anche la pistola. Erano scattati i controlli di prassi, visto che non è possibile portare un’arma nel bagaglio a mano. La procedura di sicurezza prevede che venga consegnata al personale, il quale si occupa dell’imbarco attraverso canali evidentemente diversi rispetto a quelli tradizionali.


L’imprenditore era stato denunciato per violazione della legge in materia aeroportuale sul porto d’armi e ieri in tribunale a Venezia è stata celebrata l’udienza preliminare. La difesa ha sostenuto che non fosse stato l’imprenditore in persona a occuparsi del bagaglio e della scelta delle cose da portare a Nizza, bensì una persona di sua fiducia. La giudice ha valutato la buona fede di Fassa che non avrebbe non potuto sapere che non è possibile portare una pistola nel bagaglio a mano da mettere in cabina. Sulla linea dell’assoluzione anche la pubblico ministero Lucia D’Alessandro. La gup ha accolto le richieste, scagionando l’imprenditore.
(ru.b.)


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