Commercio: accordo sul nuovo affitto, Ovs ristruttura e resta in centro a Treviso

TREVISO. Ovs resta a Treviso e rilancia il negozio di via XX Settembre. Da lunedì fuori vestiti e scaffali e dentro architetti e operai, che per la seconda metà di aprile consegneranno alla città un negozio completamente restaurato.
il nodo affitto
La trattativa per la revisione dell’affitto è andata, evidentemente, a buon fine. La scorsa estate Ovs aveva rescisso il contratto proprio perché riteneva eccessivo il costo dei quattro piani in XX settembre. A fine dicembre avrebbe dovuto lasciare i 5mila metri quadri di commerciale nel cuore della città. L’amministratore delegato Stefano Beraldo, parlando proprio della trattativa sull’affitto, non aveva usato la diplomazia: «Noi ragionavamo su una riduzione del 20-30 per cento, ma ci hanno risposto come fossimo mendicanti. Se il proprietario ora pensa di trovare chi paga più di noi, buon per lui».
Parole che scatenarono la rivolta dei commercianti e categorie contro gli affitti alle stelle del centro storico. «Se non ce la fa un gigante come Ovs come possiamo farcela noi?», era il ritornello. Ma quelle parole hanno probabilmente sortito degli effetti nella proprietà, e Ovs ha alla fine deciso di restare in via XX Settembre. Su come sia andata e i dettagli dell’accordo - Beraldo aveva parlato delle necessità in tutto il settore del commercio di legare i canoni agli incassi dell’attività - al momento non ci sono informazioni.
il nuovo negozio
Ma quel che è certo è che il prossimo è l’ultimo fine settimana di lavoro nel negozio, prima della grande ristrutturazione, che cambierà l’aspetto interno dei quattro piani. Quando riaprirà – nella seconda metà di aprile, cantiere permettendo - resterà un punto vendita completo con i settori uomo, donna e bambino, a cui si aggiungerà anche il marchio Piombo, che dopo l’apertura di un piccolo negozio sempre in via XX settembre, ha chiuso proprio per entrare in Ovs.
La permanenza del marchio in centro farà di certo tirare un sospiro di sollievo a molte persone. Sindaco e assessori in primis, che non si troveranno con un cratere in centro storico; e poi commercianti e baristi che comunque avrebbero rischiato di subire un effetto domino a causa della perdita di appetibilità della zona: nell’anno più duro dell’emergenza Covid, quello in cui – si spera – gradualmente si tornerà alla normalità, ma con la zavorra di un 2020 poverissimo.
L’addio di Ovs avrebbe potuto rappresentare una bomba in uno scenario già complicato. Sia chiaro, Beraldo ha sempre assicurato la sua permanenza a Treviso, ma sarebbe stato difficile trovare una sede prestigiosa, e grande, come quella storica tra via XX settembre e via Indipendenza.
la strategia del gruppo
Ovs ha un nuovo focus nei piccoli centri fra i 5 e i 10mila abitanti, affiancati ad un implementazione dei servizi online, diventati ancor più importanti in epoca Covid. Ma nonostante questo il colosso dell'abbigliamento (oltre 1.700 punti vendita, 1.400 circa dei quali in Italia, tutti in affitto, fatturato 2019 da 1,37 miliardi) ha deciso di restare in centro storico.
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