Comandanti Nato a scuola di cooperazione

Al Cimic di Motta tre giorni di studio per 60 rappresentanti venti paesi dell'Alleanza Atlantica
Foto di Gruppo
Foto di Gruppo

MOTTA DI LIVENZA. Una tre giorni di studio sulle esperienze accumulate nei teatri operativi in cui è impegnato l'esercito italiano ha riunito alla caserma “Mario Fiore” che ospita il Multinational Cimic Group 60 comandanti di unità impegnate nella cooperazione civile militare, provenienti da 20 paesi dell'Alleanza Atlantica. Una sorta di corso di aggiornamento sulla base delle esperienze maturate nell'ultimo anno che si è tenuto dal 12 al 14 settembre: giunto alla nona edizione, è stato organizzato per fornire agli addetti del settore un quadro comune in cui operare, interagire ed essere aggiornati sugli ultimi sviluppi della dottrina. Il comandante del Cimic, il colonnello Marco Longo, ha aperto i lavori illustrando l'esperienza e le lezioni apprese nei vari teatri operativi dove l'esercito italiano è impiegato. Tra i partecipanti spiccavano le presenze del contrammiraglio Denis Bigot del Supreme Headquarters Allied Powers Europe ed il comandante della Brigata Alpina "Julia" e della Multinational Land Force, generale di brigata Paolo Fabbri. Il Multinational Cimic Group (Civil Military Cooperation) è un reparto multinazionale della Nato a guida italiana, in grado di ricercare, addestrare e proiettare unità di specialisti nel soccorso e nella ricostruzione di aree sconvolte da conflitti, funzione operativa che presiede all'interazione tra le forze militari e le componenti civili presenti nelle aree di crisi. Il Gruppo è alimentato con personale volontario proveniente da tutte le armi e corpi dell'esercito e con personale straniero proveniente da Grecia, Ungheria, Italia, Portogallo e Romania. Le Unità di cooperazione civile e militare vennero ideate dalla Nato nel 1997 sulla base dell'esperienza post conflitto nei Balcani. Il Cimic Group South a Motta aprì i battenti nel 2002.

Claudia Stefani

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