Coltiva «maria» nella serra: arrestato
Resana. Mesi di indagine dei carabinieri anche con il supporto dell'elicottero. La piantagione era mimetizzata tra i campi di via Bolimbaghi. In manette Stefano Favaro. Sequestrati tre quintali di canapa e cento piante
RESANA. Scoperta nella campagna di Resana una coltivazione di oltre 100 piante di marijuana. Le ricerche proseguivano ormai da tre mesi quando, venerdì, i carabinieri di Castelfranco sono finalmente riusciti a individuare la serra, requisendo ben 3 quintali di canapa. A finire agli arresti domiciliari, con l'accusa di produzione e spaccio di sostanze stupefacenti, il quarantatreenne Stefano Favaro, proprietario del terreno che ospitava la coltivazione. Da mesi i militari di Castelfranco ipotizzavano la presenza di una grande piantagione nelle campagne di Resana. Purtroppo fino a venerdì le ricerche effettuate, grazie anche all'intervento degli elicotteri, non avevano portato a risultati apprezzabili. Nonostante le sue notevoli dimensioni la coltivazione si trovava celata all'interno di una serra, fatto che ovviamente ne rendeva difficile il ritrovamento. Un trucco alternativo a quello più comunemente usato di nascondere la marijuana tra le alte piante del granoturco e, a differenza di quest'ultimo, quasi impossibile da svelare specie con le ricognizioni aeree. Ma venerdì, a seguito di alcune indicazioni e con la collaborazioen dei vigili urbani, i carabinieri sono andati quasi a colpo sicuro, facendo irruzione nella proprietà di Stefano Favaro in via Bolimbaghi, un terreno isolato posto ai confini sud di Resana.
Qui, Favaro, nato a Camposanpiero nel 1963, con precedenti e nullafacente, aveva piantato la sua serra proprio nel giardino retrostante l'abitazione. Nella casa, avuta in eredità dalla famiglia, l'uomo viveva solo, dedicandosi a piccoli lavori agricoli. Favaro è stato definito come un personaggio quanto meno colorito, tanto che al momento della perquisizione avrebbe esclamato: «Anche le piante di marijuana hanno diritto di vivere!». Nella serra, accuratamente ricoperta da un telo mobile, gli uomini dell'Arma avrebbero quindi trovato la bellezza di oltre 100 piante dell'altezza media di 3 metri. Un bel colpo, di sicuro il più sostanzioso di quest'anno, con la requisizione di ben 3 quintali di merce pronta all'essicazione e, quindi, allo spaccio. Nei confronti di Favaro è scattata la denuncia per produzione e spaccio di sostanze stupefacenti e l'uomo, adesso, si trova agli arresti domiciliari nella sua abitazione. Per quanto riguarda l'indagine i militari non escludono che le ricerche proseguiranno concentrandosi sui probabili collaboratori di Favaro. Dato l'ingente quantitativo di droga recuperato, si ipotizza che il quarantatreenne avesse dei complici.
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