Coldiretti a Milano in difesa dell’ortofrutta di Marca

Quale futuro può esserci per l’ortofrutta di Marca se per un chilogrammo di nettarine anche all’agricoltore trevigiano rimangono 30 centesimi in tasca mentre i consumatori trevigiani ne pagano almeno 1,80 euro? Per un mercato più trasparente per produttori e consumatori questa mattina una delegazione di giovani imprenditori agricoli trevigiani, tutti produttori ortofrutticoli, raggiungeranno il padiglione “No farmers no party” di Coldiretti, all’ingresso all’Expo, in occasione della giornata dedicata alla mobilitazione per l’ortofrutta nazionale. Oltre a loro migliaia di agricoltori, il ministro Maurizio Martina e il presidente Nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo. Verrà presentato uno studio sull’andamento dei consumi in questa anomala estate e sulle speculazioni in atto e le soluzioni per combatterle. Nella provincia di Treviso la coltivazione principale è quella del radicchio cui vengono destinati 1.300 ettari di terreno, seguono kiwi (361), mele (108) e pesche (92). La mobilitazione per favorire la conoscenza della frutta e verdura italiana si svolge lungo tutto la Penisola con modalità differenziate, ma con il filo conduttore comune della solidarietà nei confronti delle categorie più deboli, dagli anziani ai bisognosi agli immigrati ai qualità data l’opportunità di gustare il meglio del Made in Italy. Ad animare l'evento clou organizzato a Venezia saranno le imprenditrici agricole di Donne Impresa che a bordo di una topa (imbarcazione tipica veneziana da trasporto) consegneranno chili di frutta e verdura alle mense della Caritas in laguna. Walter Feltrin, Coldiretti Treviso «Ci sono distorsioni del mercato che colpiscono tanto i produttori che i consumatori minando il Made in Treviso e lasciando spazio a produzioni di cui non si conosce l’origine e i metodi di controllo e garanzia».
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