Claudio: macché filiera Stefano: troppi slogan

CASTELFRANCO. Il clima è da giorno prima degli esami e ciascuno lo affronta a modo proprio. Entrambi - Stefano Marcon e Claudio Beltramello, i duellanti chiamati a sfidarsi nel ballottaggio di domenica , sono concentrati sul risultato: convincere e soprattutto vincere. È il 9 giugno, ore 10, cinque giorni al traguardo. Fuori un precoce caldo estivo, dentro un giusto caldo elettorale. Claudio Beltramello (Pd) e Stefano Marcon (Lega), affaticati da due mesi di campagna, non si risparmiano. Seduti allo stesso tavolo, si giocano un’ulteriore partita: il faccia a faccia per “la tribuna”. Una raffica di venti domande, risposte veloci e possibilmente pungenti. Marcon e Beltramello hanno la confidenza di due vecchi compagni di classe. Conoscono i reciproci difetti e - anche se non lo ammetteranno mai - le altrui virtù. Trovano perfino un’inaspettata convergenza su Enrico Berlinguer, piace a entrambi. O meglio Marcon lo preferisce al “parolaio” Matteo Renzi. Beltramello lo sceglie promuovendo però anche l’attuale premier, “uomo d’azione”.
Una certa di vicinanza anche sull’emergenza profughi tra i due in corsa per la poltrona che il sindaco Luciano Dussin si appresta a spolverare e a consegnare domenica notte al trionfatore delle urne. Sia Beltramello che Marcon sono convinti che la gestione non competa ai sindaci. Il leghista assicura che con lui al governo in città non arriverà alcun immigrato: «Non abbiamo le risorse per organizzare l’accoglienza». Beltramello chiede un intervento sovracomunale: «L’emergenza non va demandata ai sindaci, basta soluzioni tampone, serve una risoluzione europea».
Su tutto il resto tra i due sfidanti è guerra senza esclusione di colpi. La temperatura dello scontro sale sull’invito a fare una domanda all’avversario. Beltramello punta il dito sulla filiera leghista: «Neppure un euro dalla Regione a Castelfranco sui 50 milioni distribuiti lo scorso aprile». Elenca i vicini beneficiari (Asolo, Riese, Altivole,....), ma la città murata non c’è. «È questa la filiera?».
Marcon non va certo di fioretto e, a una volta, tira una sciabolata. «Caro Claudio, nella tua campagna, ho sentito tanti slogan, tante critiche, ma poca esperienza amministrativa. Sei certo di essere pronto ad amministrare la città?». Touchè, per entrambi.
Poi l’appello al voto, nella comune speranza di portare alle urne anche chi il 31 maggio ha preferito il mare. «Sceglietemi», s’impegna Beltramello, «se credete che Castelfranco possa essere rilanciata, se volete nuova aria per lavoro e sviluppo e se siete del parere che turismo, cultura e giovani devono tornare a essere protagonisti». «Votatemi», assicura Marcon, « perchè siamo persone concrete, non perderemo tempo, perchè le amministrazioni leghiste hanno dimostrato di governare bene e perchè, dopo la rielezione di Luca Zaia al timone della Regione, è confermata e ancora più forte la filiera leghista».
L’intervista completa è su www.tribunatreviso.it.
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