Cimitero delle suore via libera dal sindaco

VITTORIO VENETO. Concluso il braccio di ferro tra il Comune e le monache di clausura per salvare il brolo dalla cementificazione, anche i morti possono riposare in pace nella cappella gentilizia del monastero circestense di San Giacomo.
Ieri si sono svolti i funerali di suor Maria Alba Zanardo, 83 anni, originaria di Visnà di Vazzola, da 47 anni in clausura e la salma della religiosa è stata tumulata nel camposanto interno, con un deroga, firmata dal sindaco Roberto Tonon, al provvedimento del Comune, ai tempi della giunta Scottà, che ordinava le sepolture nel camposanto di San Giacomo.
E questo per evitare il vincolo cimiteriale che congelerebbe i dintorni del cimitero per 200 metri, quindi anche una parte del centro del quartiere. Una deroga era intervenuta già col sindaco Toni Da Re. Un’altra a pochi giorni dall’elezione di Tonon, quando, al suo posto, firmò l’allora segretario Lorenzo Traina, perché il neosindaco non si era ancora insediato. Nei giorni scorsi, a seguito della morte di suor Maria Alba la madre badessa suor Rosaria aveva manifestato all’amministrazione comunale il desiderio di non separarsi dalla consorella, che ha donato la vita alla clausura di san Giacomo, chiedendo per questo l’autorizzazione alla sepoltura all’interno. Tonon ha cordialissimi rapporti con il monastero. La risposta, dunque, è stata positiva.
«In forza dei recenti incontri tra il sindaco, i responsabili del monastero, e dell’Usl 7 per definire le problematiche della sepoltura, l’amministrazione comunale» fa sapere una nota municipale «ha predisposto, a firma del dirigente di settore, un’ordinanza per la sepoltura in deroga, per un periodo transitorio, della monaca». Una tumulazione provvisoria, dunque, in attesa che il problema sia definito, con il riconoscimento definitivo della cappella gentilizia senza che la sua presenza comporti vincoli di inedificabilità per piazza Fiume ed il centro del quartiere. In cimitero a San Giacomo riposa la prima suora sfrattata (parcheggiata in un loculo del Comune).
Recentemente la madre badessa di Siena, originaria di Godega, aveva espresso il desiderio, prima di morire, di poter essere sepolta all’interno del monastero circestense.
Ma le difficoltà sono subito sembrate insuperabili ai familiari, che avevano pertanto deciso di tumulare la salma nel paese d’origine, ovvero Godega.
La complicata vicenda era transitata prima per il Tar e poi per il Consiglio di Stato con il Comune che aveva vinto la battaglia.
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