Ciclabile Venezia-Monaco, undici milioni per il tratto di Vittorio Veneto
La giunta Miatto approva il progetto di fattibilità: il percorso si snoderà dal Fadalto fino a San Giacomo di Veglia. «Puntiamo a realizzarlo prima delle Olimpiadi di Cortina»

VITTORIO VENETO. La “Ciclovia dell’Amicizia”, che scende da Monaco di Baviera ed arriva a Venezia, è lunga 560 chilometri. Vittorio Veneto si doterà di un tratto di 12 chilometri, di cui 10 di nuova sede. La giunta Miatto ha licenziato il progetto di fattibilità, firmato dall’ingegner Massimo Cervo di Sedico, che prevede un investimento di 11 milioni (contro i 15 ipotizzati ancora l’anno scorso).
Otto milioni è la spesa relativa alla realizzazione, tre milioni per le spese tecniche, di cui 775 mila euro per gli espropri. Il sindaco Antonio Miatto si augura che l’itinerario possa essere pronto per le Olimpiadi di Cortina nel 2026. La ciclabile scende dal Fadalto e attraversa la città, per poi dirigersi verso Conegliano, ma è allo studio anche un percorso lungo il Meschio e fino al Livenza, quindi verso Cordignano e Sacile, per poi allungare fino a Bibione, Lignano, Aquileia, Grado, e Trieste.
La pista, lambendo il lago di Santa Croce, sale al passo Fadalto, e qui avrà due diramazioni: una per Fadalto basso, all'interno dei borghi; la seconda per il caratteristico borgo di Caloniche, fino a congiungersi alla prima nei pressi del lago Morto. Il percorso si snoderà ai piedi del Visentin, in faccia al lago, quindi uscirà a Nove, raggiungendo il lago Restello, per scendere poi al lago di San Floriano. Da qui percorrerà gli argini del fiume Meschio, fino a Serravalle, dove s'innesterà con la ciclopedonale esistente. Questa pista arriva a San Giacomo e da qui potrebbe entrare ed attraversare il territorio di Colle Umberto, di Cordignano e raggiungere il Livenza tra Caneva e Polcenigo, per poi scendere a Sacile.
Da San Giacomo la Ciclovia dell'Amicizia raggiungerà il Menarè, innestandosi nel percorso già realizzato, fino al confine con San Vendemiano. Sono decine di migliaia i cicloturisti che ormai da anni arrivano sulle due ruote dalla Germania e dall’Austria. I 560 chilometri sono un itinerario rapido, da compiersi in una decina di giorni. Rapido ma a tratti severo. L’intera tratta implica 3.000 metri di dislivello. L’itinerario complessivo è in buona parte già percorribile, usufruendo di piste ciclabili locali. Restano ancora da definire alcuni stralci come, appunto, quello di Vittorio Veneto, e, a monte, tra Pieve di Cadore e Longarone. «Il cicloturismo è in forte espansione. In occasione delle prossime festività dell'Ascensione e della Pentecoste, le nostre strade si riempiranno di visitatori tedeschi sulle due ruote. La nostra città intende organizzarsi per offrire la più confortevole accoglienza, rendendo disponibili percorsi attrezzati, ma anche una ricettività all'altezza. Poi bisognerà provvedere anche ai servizi meccanici - annota Miatto -. La ciclovia è apprezzata anche perché viene servita da bus e treno».
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