«Ciao Tommaso Ti preoccupavi sempre degli altri»

Spresiano. Messaggi e lacrime per la scomparsa di Calesso Domani alle 15 l’addio al ragazzo morto contro un platano

SPRESIANO. Il dramma è difficile da accettare. La vita di un 19enne spezzata così, nell'ennesima tragedia sulle strade della Marca. Un altro sorriso spento bruscamente. È quello di Tommaso Calesso, di Spresiano, scomparso nella notte tra sabato e domenica a poche centinaia di metri da casa. La sua Ford Fiesta si è schiantata contro un platano di via Colombo ed il suo cuore, nonostante i soccorsi, ha smesso di battere nel giro di poco. Figlio, fratello, nipote, amico. Era conosciuto da tutti. Il cordoglio a Spresiano e nei comuni vicini è enorme e si mischia a incredulità e rabbia. Un ragazzo per bene, che dopo gli studi al Besta e al Turazza si era dato da fare per trovare lavoro, fino ad essere assunto dalla ditta di serramenti Disam di Maserada. Anche per il nuovo impegno lavorativo, lo scorso anno, aveva abbandonato il calcio, suo sport preferito, dopo anni passati nelle fila di Nervesa e Lovispresiano. Oggi i suoi amici più cari, gli stessi che Tommaso aveva salutato sabato dopo una serata in compagnia, mentre in tantissimi inondano la bacheca Facebook del ragazzo, provano a metabolizzare. E i ricordi non possono che tornare ai momenti più belli e spensierati passati assieme. A quel carattere semplice ma pieno di vita, dinamico e sicuro di sé che tanto sapeva trasmettere. A quelle passioni, dalla palestra al calcio, dalle auto al basket, in cui Tommaso metteva tutto se stesso. «Sabato sera avremmo dovuto festeggiare il mio compleanno», spiega Riccardo Sica, migliore amico di Tommaso, «la mattina mi sono slogato la caviglia e non ho potuto uscire con lui e la compagnia. Quella sera mi ha chiamato tre volte, mi ha scritto due messaggi: non ho mai conosciuto qualcuno che si preoccupa degli altri come lui. È stata una delle persone più forti che abbia conosciuto, resterà sempre una parte del mio cuore». «Era un ragazzo dal cuore d'oro», dice Filippo Lovadina, un altro amico, «non si meritava una fine simile». «Ci siamo conosciuti giocando a calcio, era un punto di riferimento fuori e dentro il campo», dice Riccardo Dell'Etere, a cui si aggiunge la testimonianza di Davide Lovadina, a fianco a Tommy dopo l'incidente: «Il destino ha voluto che nel momento dell'accaduto io fossi dietro di te in macchina, come altre cento volte», commenta Davide rivolgendosi all'amico, «ti sei spento facendo gli ultimi respiri con me a fianco, ti porterò sempre nel cuore fratello». Una disgrazia, quella di Tommaso Calesso, che ha scosso Spresiano. «Le parole credo non servano», commenta il primo cittadino Marco Della Pietra, «la nostra comunità si stringe in un forte abbraccio alla famiglia, piangiamo con loro. Poi credo sia doveroso il silenzio». Un silenzio che si romperà solo domani, alle 15, nella chiesa di Spresiano, per i funerali.

Alessandro Bozzi Valenti

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