«Ci siamo scambiati la solita buonanotte Al mio risveglio non rispondeva più»

Asia Da Ros ricorda l’ultimo dialogo con il fratello Mattia «Alle 3 era ancora in piedi, io rientravo e lui non era uscito»

SAN FIOR

Con la sorella Asia si erano dati la buonanotte quando lei era tornata a casa. Mattia venerdì sera non era uscito, ma era rimasto a casa sveglio fino a tardi. Come tanti ragazzi aveva il sonno pesante e poi la mattina faceva fatica ad alzarsi. «”Mattia, Mattia, Mattia”, di solito lo dovevo chiamare tante volte prima che si svegliasse», ricorda commossa la sorella maggiore. Nella notte tra venerdì e sabato Mattia Da Ros, 18 anni di Castello Roganzuolo, è stato colpito da un arresto cardiaco nel sonno.

«NON RISPONDEVA»

«Non rispondeva – rivive quei terribili momenti la sorella - sono entrata nella sua stanza e non dava segni di vita». Per il diciottenne non c’era nulla da fare, colpito da un arresto cardiaco fulminante. «Lui stava bene, io quando sono tornata a casa verso le 3 l’ho salutato perché era ancora in piedi – ricorda Asia - quella sera non era uscito». Mattia lascia nel dolore i genitori Massimo e Monia, l’altra sorella Elena, zii, cugini, nonni e altri parenti. «Lui stava benissimo, non aveva mai avuto nessun malore – spiega la sorella maggiore - ci dicono che sia stata una morte bianca, non aveva nessuna patologia, dovremo aspettare gli esiti dell’autopsia. Abbiamo deciso di fare l’autopsia per capire se c’è qualche problema genetico, qualche malattia a trasmissione famigliare». L’esame, che si dovrebbe svolgere oggi, servirà a comprendere se aveva una disfunzione congenita rimasta nell’ombra. Non sono stati aperti fascicoli dalla Procura, non sono emerse ipotesi di reato.

LO STUDIO E IL LAVORO

Mattia avrebbe dovuto cominciare a settembre il quinto anno all’istituto Plank di Lancenigo, indirizzo informatico, aveva frequentato la quarta C. «D’inverno andavamo sempre a sciare, fin da piccoli – aggiungono i familiari - era una delle sue passioni, come quella per i computer». Per l’istituto Plack e in particolare la classe quarta un’altra tragedia. A novembre, in incidente stradale, aveva perso la vita Nicolò Di Giacomo, che era compagno di classe di Mattia. In questo periodo a casa da scuola, Mattia Da Ros si era dato da fare e aveva dato una mano nell’attività di famiglia, che ha un’impresa edile e un negozio. Anche la scorsa settimana era andato ad aiutare il padre. La notizia della morte improvvisa ha sconvolto l’intero paese. La nonna distrutta per la perdita del nipote aveva chiamato il parroco, che aveva suonato le campane in segno di lutto. La data dell’ultimo saluto a Mattia Da Ros ancora non è stato possibile fissarla, in attesa del nulla osta. Il funerale slitterà probabilmente verso fine settimana, si dovrebbe svolgere nella chiesa di Castello Roganzuolo.

L’ITIS PLANCK IN LUTTO

«La dirigenza, i docenti, tutto il personale e gli studenti si uniscono all'immenso dolore che ha colpito la famiglia Da Ros per l'improvvisa e inaspettata perdita dell'amato figlio. Ciao Mattia, il ricordo del tuo sguardo dolce e del tuo sorriso ci accompagnerà sempre»: così l’Itis Planck ha salutato ieri lo studente scomparso, listando a lutto il sito web dell’istituto e postando una foto del giovane sorridente. «Una tragedia per noi, una doppia tragedia dopo quella di Nicolò, è una classe che ha perso due compagni in pochi mesi – spiega la preside Emanuela Pol - ho portato l’abbraccio di tutta la scuola alla famiglia di Mattia». Ieri la dirigente ha telefonato ai familiari per dimostrare la vicinanza dell’intero istituto. Il diciottenne in questi mesi della didattica a distanza era stato tra i più attivi. «La coordinatrice di classe mi ha spiegato che Mattia aveva recuperato tutto, una grande soddisfazione perché si era impegnato molto - aggiunge la dirigente - quanto accaduto è una tragedia inspiegabile». —

DIEGO BORTOLOTTO

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