Chiesa vandalizzata Il parroco lancia una sottoscrizione

Lutrano, don Mauro dal pulpito chiede: «Chi sa, parli» Il Comune chiude: «Non abbiamo fondi a disposizione»
Di Niccolò Budoia

FONTANELLE. Ragazzini vandali che spaccano le vetrate della chiesa e il parroco lancia un doppio appello alla comunità: chi sa, parli e intanto diamoci da fare per raccogliere soldi per il ripristino. E’ passata una settimana dagli atti di vandalismo contro la chiesa di Lutrano, e non ci sono ancora colpevoli certi. Le sassate che hanno spaccato le vetrate di un’intera navata della chiesa di Lutrano sono state talmente forti che alcuni sassi sono stati trovati ai piedi del muro opposto: hanno fatto 30 metri di volo dopo aver spaccato dei vetri piombati. Inutile piangersi addosso, ormai.

I carabinieri di Fontanelle stanno ancora indagando e starebbero stringendo il cerchio attorno ai responsabili, supportati da alcune testimonianze di persone che spontaneamente si recano in caserma. Durante la Messa dell’Epifania il parroco di Lutrano, don Mauro Cettolin, ha fatto un importante appello a tutti i fedeli presenti proprio in questo senso: chi sa o ha visto qualcosa di strano, deve assolutamente riferirlo alle autorità.

Nel frattempo, il parroco si sta ingegnando su come reperire gli ingenti fondi necessari al restauro. Dopo la visita alla chiesa di Cristina Falsarella, l’architetto diocesano che ha constatato i notevoli danni, il sacerdote ha pensato di aprire una sottoscrizione fra i parrocchiani per far fronte alle nuove spese. «La Parrocchia non è assicurata contro gli atti di vandalismo: chi poteva immaginare che potesse accadere una cosa simile?» spiega il parroco. «Devo ancora parlarne al consiglio degli affari economici della Parrocchia, ma l’idea è appunto quella di cercare un restauratore che ci faccia un preventivo del costo del restauro, per poi chiedere un contributo ai parrocchiani attraverso una sottoscrizione volontaria». Può intervenire la Curia in questi casi?

«No, è una spesa esclusivamente a carico della Parrocchia e della comunità».

Per quanto riguarda i responsabili, la comunità ha molti sospetti, ma nessuna prova. «A quanto pare, sta emergendo una realtà di ragazzi piuttosto “vivaci”» afferma il sindaco Ezio Dan, «e la cittadinanza sempre più arrabbiata sta iniziando a parlare». Il Comune può venire incontro alla parrocchia nel ripristino dei danni? «Purtroppo no, la palla deve passare ai cittadini. Non abbiamo quasi fondi per l’attività generale del Comune, figuriamoci se ne abbiamo da dare alla Parrocchia. Piuttosto, cercheremo di dare il nostro contributo per sensibilizzare la popolazione nella raccolta fondi e nel fornire più indicazioni possibili ai Carabinieri, in modo che possano trovare il più velocemente possibile i responsabili».

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