Centro Riciclo, sì ai licenziamenti

CASTELFRANCO. Centro Riciclo, l'azienda tira dritto con i licenziamenti. Nonostante la mobilitazione dei lavoratori del centro, iniziata nei giorni scorsi, la direzione intende andare avanti con il piano di riorganizzazione del personale. Un piano che vale il taglio di 15 posti di lavoro sul totale di 31 addetti al trattamento rifiuti. Effetto della crisi economica che ha colpito persino chi ricicla i rifiuti. «L'azienda Centro Riciclo Vedelago, a seguito delle recenti soluzioni di riordino aziendale, ribadisce la sua disponibilità a un dialogo costruttivo tra le parti» fa sapere in una nota l'amministratore unico Alessandro Mardegan «sottolineando comunque che quanto intrapreso è un percorso forzoso al quale l'azienda in primis ha dovuto sottostare, per evidenti logiche di mercato, da tempo rese note anche alle parti sociali. La necessità di intervenire sull'assetto produttivo e operativo in una parte della catena di trattamento acquista oggi particolare importanza, vitale per l'azienda sempre più protesa a condividere progetti internazionali di eco-innovation e di Economia Circolare i quali ci permetteranno anche la creazione di nuove opportunità per personale specializzato». Stando a quanto riferito nei giorni scorsi dai rappresentanti sindacali, l'azienda non intende attivare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori in procinto di essere licenziati. Questo il punto su cui è stata netta la condanna dei sindacati che hanno chiesto formalmente all'azienda di percorrere la strada della cassa integrazione. Negli ultimi mesi i lavoratori del settore trattamento rifiuti (quasi tutti originari del Burkina Faso) hanno chiesto all'azienda di fare un adeguamento dei servizi igienici e una maggiore puntualità nei pagamenti degli stipendi. Su questi aspetti è netta la presa di posizione della direzione. «Il Centro Riciclo è un'impresa certificata Iso 9001 e Iso 14001 e da sempre rispettosa delle normative vigenti in materia ambientale, di sicurezza, d'igiene e condizioni di lavoro» si legge nella nota di Mardegan «come appurato dalle numerose istituzioni ed enti pubblici e privati che periodicamente ci visitano quale modello di impresa innovativa. È un'azienda sana, che ha sempre scommesso e rischiato in proprio per il perseguimento delle proprie idee».
Daniele Quarello
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