Centrale a biogas, S.Zenone s'oppone
Il progetto discusso a Crespano non piace ai vicini

L’assessore Lino Pellizzari
CRESPANO.
Impianto a biogas, il Comune di San Zenone pronto a lottare contro la centrale. La notizia si era diffusa qualche giorno fa in paese. La giunta di Crespano ha detto sì alla progettazione di un impianto di cogenerazione per trattare i reflui animali. La delibera parla di impianto a «cogenerazione per il trattamento anaerobico delle deiezioni zootecniche con produzione di biogas e successiva trasformazione in energia elettrica e termica» di liquami animali conferiti da alcuni allevamenti della zona. All'indomani della divulgazione della notizia, il comitato Oasi San Daniele di Borso si è mobilitato convocando un'assemblea pubblica per giovedì prossimo alle 20.30 alle elementari di Sopracastello. Ora tocca al Comune di San Zenone. Si è discusso del nuovo progetto per la centrale di cogenerazione nel corso dell'ultimo consiglio comunale mercoledì scorso. Maggioranza e minoranza hanno ribadito l'intenzione di attivarsi per contrastare la realizzazione dell'impianto. «Dobbiamo prima di tutto conoscere bene gli estremi del progetto ma - spiega il sindaco Luigi Mazzaro - se emergerà anche solo un aspetto che potrebbe recare danno al territorio della Pedemontana, non aspetteremo un minuto per ostacolare e impedire che l'impianto venga realizzato». «Pur non conoscendo ancora a fondo la proposta - aggiunge l'assessore all'ambiente Lino Pellizzari - ci sentiamo di confermare con forza il patto per il territorio della Pedemontana, già sottoscritto da sette comuni e che prevede tra i suoi sette punti il principio di precauzione per cui nessuna opera può realizzarsi sul territorio, se potenzialmente ritenuta inquinante, senza un preventivo approfondimento sui rischi connessi all'opera e una consultazione con i cittadini che risiedono nell'area. Solleciteremo la Provincia di Treviso e la Regione del Veneto a intervenire sulla questione e fare chiarezza sulla proposta. L'area pedemontana che vogliamo lasciare ai nostri figli e nipoti non vuole essere un agglomerato di case e industrie, ma un territorio in cui la popolazione, l'ambiente e la cultura vadano di pari passo». (d.q.)
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