Ceccato, incendio spento Denunce per falso allarme

Ats pronta a segnalare chi ha diffuso on line notizie di inquinamento dell’acqua Individuata l’area da cui è partito il fuoco, bimbi all’aperto e fabbriche attive
Ferrazza Castelfranco RIPRESE CON DRONE incendio Ceccato il giorno dopo ancora fiamme all'interno
Ferrazza Castelfranco RIPRESE CON DRONE incendio Ceccato il giorno dopo ancora fiamme all'interno

CASTELFRANCO. Alle 19 di martedì l'incendio alla Ceccato Recycling è stato definitivamente spento. Non ci sono più bracieri attivi, né all’interno né all'esterno del capannone. I vigili del fuoco, dopo aver lavorato ininterrottamente da sabato pomeriggio, hanno estinto completamente il rogo e rimangono sul posto con un presidio di vigilanza. Ieri hanno iniziato i rilievi atti a determinare la dinamica e cause dell'incendio. Il comandante provinciale Nicola Micele ha già confermato l'individuazione dell'area in cui è partito il rogo. Una zona interna al capannone. Ma per capire la dinamica ci vorrà ancora qualche giorno. Per il momento non è escluso nulla.

Ferrazza Castelfranco incendio Ceccato due giorni dopo ancora problemi
Ferrazza Castelfranco incendio Ceccato due giorni dopo ancora problemi

Dal dolo al corto circuito, tutte le ipotesi saranno prese in esame. La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo, anche se al momento non ci sono ipotesi di reato né iscritti al registro degli indagati. Il sostituto procuratore Iuri de Biasi attende la relazione dei vigili del fuoco prima di formulare delle ipotesi. Sul fronte ambientale, le prime analisi condotte dall’Arpav sulle condizioni dell'aria hanno dato risultati confortanti per la popolazione. Non ci sono evidenti segni di pericoli per l'inquinamento dell'aria, almeno da questi primi esami. Si attendono però i rilievi per le sostanze cancerogene più importanti, ovvero diossina e idrocarburi policiclici aromatici. Dovrebbero arrivare entro la fine della settimana.

Ferrazza Castelfranco VVFF alla Ceccato Recycling
Ferrazza Castelfranco VVFF alla Ceccato Recycling

Nel frattempo l'allarme si è spostato sulle condizioni dell'acqua. Per spegnere l'incendio sono stati impiegati centinaia di ettolitri d'acqua, sparata sulle fiamme ininterrottamente per alcuni giorni. Acqua trasformatasi in una sostanza inquinata altamente pericolosa, caduta a terra sulla pavimentazione del capannone. Lunedì, con posta certificata inviata al Comune, il direttore del dipartimento provinciale di Treviso del’Arpav, Loris Tomiato, ha chiesto all’ente locale di sollecitare l'azienda Ceccato Recycling ad asportare e smaltire le acque di dilavamento depositatesi nella vasca di raccolta delle acque di prima pioggia. Al di sotto del capannone c'è una vasca per raccogliere le acque di dilavamento della capacità di 77 metri cubi (77 mila litri). Arpav ha chiesto la rimozione dell'acqua dalla vasca, in modo da evitare che la stessa potesse defluire altrove. «Come richiesto da Arpav, l'azienda ha provveduto immediatamente a far rimuover l'acqua depositata nella vasca», spiega il sindaco Stefano Marcon, «è stata chiamata un’azienda specializzata arrivata con un'autobotte per svuotare la vasca, operazione ripetuta più volte. L'acqua dell'acquedotto non ha subito alcuna contaminazione, come ci ha confermato anche Ats». Nei prossimi giorni Ats potrebbe denunciare per procurato allarme gli utenti che su Facebook hanno scritto che l'acquedotto potrebbe essere inquinato. Nel frattempo, dopo una giornata di allerta lunedì per scuole e aziende della zona, tutto è tornato alla normalità. Già da martedì le ricreazioni sono state fatte svolgere all’aperto. Le aziende nella zona industriale hanno ripreso a lavorare normalmente. È in corso la conta dei danni da parte della Ceccato. Da una prima valutazione, si stima una cifra attorno agli 8 milioni di euro.

Argomenti:inquinamento

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