Bibliotecaria a casa dopo 7 anni, seicento firme per reintegrarla

Mobilitazione e petizione per Valeria Cusinato a Castello di Godego. All’appello dei cittadini si unisce anche il sindacato Filcams Cgil Treviso

Davide Nordio
La bibliotecaria Valeria Cusinato
La bibliotecaria Valeria Cusinato

Con una pubblica raccolta di firme, oltre 600 cittadini vogliono che rimanga nel suo ruolo di bibliotecaria, dopo sette anni di più che apprezzato servizio. Ora a fianco di Valeria Cusinato interviene anche il sindacato.

«È inaccettabile che dopo sette anni questa lavoratrice sia lasciata a a casa e la biblioteca perda una professionalità che è diventata riferimento», dichiara Nicole Chirici della Filcams Cgil, «crediamo si debba trovare una soluzione condivisa per preservare sia la qualità del servizio offerto sia un posto di lavoro».

E la soluzione proposta è una proroga-ponte di un anno dopo la conclusione del servizio, ovvero il 31 agosto, che il Comune aveva affidato alla cooperativa Biblion, dopo un confronto tra sindacato, cooperativa e il primo cittadino godigese Diego Parisotto.

«Serve tempo e la volontà di tutti per avviare un percorso per garantire la continuità dell’attività della biblioteca e permettere al contempo alla lavoratrice di ricollocarsi grazie alla professionalità che esprime e che le viene riconosciuta», continua Chirici, «non vogliamo che una lavoratrice che da ben 7 anni a questa parte, con le 30 ore settimanali di contratto, ha contribuito alla crescita della biblioteca comunale resti a casa, così come è impensabile buttare alle ortiche il bagaglio di competenze non solo nei servizi di front office, ma anche nella catalogazione, nelle letture e progetti educativi con le scuole, rischiando di svalorizzare l’investimento culturale. L’inserimento di una figura amministrativa a nostro avviso è importante che si affianchi a quella dell’addetta ai servizi bibliotecari. In passato la mancanza di questa figura infatti ha determinato la necessità di rivolgersi ai volontari del Servizio Civile. Serve disponibilità al confronto e senso di responsabilità da tutte le parti per trovare la soluzione migliore».

Il caso di Valeria Cusinato era emerso con la raccolta di sottoscrizioni sulla piattaforma change.org: «Senza di lei sarà una biblioteca con meno anima, meno possibilità di crescita, minori potenzialità educative e minori occasioni di mettersi al servizio dei cittadini». 

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