Castelfranco: via l’ora di musica e i ragazzi del liceo Giorgione protestano in piazza

CASTELFRANCO. “Ve le suoniamo noi” e ancora “Chi ci sta togliendo la musica? Dov’è finita la nostra ora”. Questi gli striscioni che venerdì pomeriggio, attorno alle 17, i ragazzi del liceo musicale “Giorgione” hanno sbandierato sotto la torre dell’orologio di Castelfranco. Un flash mob graziato dal maltempo per riprendersi l’ora di strumento che il ministero dell’Istruzione ha deciso di togliere.
E allora: tromboni in bocca, sassofono in mano, tamburi e tastiere sono state le “armi” della manifestazione pacifica degli studenti. Assieme ai ragazzi anche le loro famiglie, gli insegnanti, e il preside del liceo, Franco De Vincenzis. «Il 10 ottobre vedremo se il ricorso alla Corte dei conti ci darà ragione - spiegano i professori Paola Acoleo e Franco Saretta, in prima linea nel difendere il diritto allo studio dei loro studenti - Hanno tolto ai nostri studenti il diritto ad essere seguiti personalmente da un insegnante di strumento, una sortita ministeriale che ha fatto infuriare tutti i licei musicali d’Italia».
Al posto delle due ore canoniche di strumento sarebbe infatti stata introdotta una fantomatica ora di ascolto a discapito dell’unicum di due ore. «Un escamotage per perpetuare quelli che sono i famosi tagli all’istruzione», attaccano i due professori, «la lezione di strumento è ciò che dà valore e caratterizza tutti i licei d’Italia; questo a Castelfranco è stato uno tra i primi a partire nel 2010, dovevamo assolutamente schierarci in difesa dei nostri studenti».
Il liceo musicale Giorgione ospita 120 studenti e 25 professori di strumento, unico e perfettamente all’avanguardia anche per quanto riguarda la sperimentazione del suono elettronico e rifornito di strumenti nuovissimi. «Abbiamo studenti che arrivano da Pordenone, si svegliano alle cinque del mattino per venire a Castelfranco», spiegano Paola e Franco, «siamo in prima linea anche per loro».
«Doveroso essere qui - dice il preside De Vincenzis - per ribadire l’importanza della cultura musicale in Italia, un Paese fertile che ha partorito i più grandi compositori della storia europea», spiega, «Siamo orgogliosi del nostro liceo musicale, molte città venete vogliono replicare questa proposta educativa, non possiamo dunque permetterci una riduzione di quella che è la più importante materia di tutto il corso d’insegnamento». Ieri pomeriggio i ragazzi del musicale hanno cantato, ballato, suonato e lasciato volantini ai passanti per quasi un ora: “Ridateci la nostra ora”.
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