Castelfranco: Irene e Linda, il primo sì “rosa” con la telefonata del sindaco

A Padova si è sposata la 41enne gioielliera di Castelfranco, da tre anni conviveva con la compagna Molti invitati e altrettanti flash, per la coppia ora un lungo viaggio di nozze in Zambia e Malawi

Palazzo Moroni, l'unione civile di Irene e Linda con telefonata del sindaco

CASTELFRANCO. Centinaia di scatti, di baci, abbracci, sorrisi, speranze, e anche una telefonata del sindaco di Padova, Sergio Giordani, per congratularsi. E ora il viaggio in Africa. Questa è stata ieri la giornata di Irene e Linda, le prime due donne ad unirsi civilmente in municipio a Padova, da quando è stato stracciato l'editto Bitonci “antimatrimoni gay”.

C'erano già state altre unioni civili dopo il via libera alla legge di maggio dello scorso anno, ma per via di un provvedimento firmato dall'allora sindaco leghista potevano essere celebrate solamente nei giorni infrasettimanali e fuori da palazzo di città (avvenivano quasi in segreto all'ufficio anagrafe di piazza Capitaniato). Fu poi il commissario prefettizio Michele Penta, subentrato al leghista un anno fa dopo la caduta della giunta, ad annullare quel contestatissimo provvedimento, arrivato fino al Tar grazie all'impegno dell'Arcigay.

Da allora una ventina di coppie di uomini hanno scelto di “sposarsi” in municipio, mentre solo ieri mattina è arrivato il primo «si» tra donne. Irene Vitulo e Linda Cassolato, 37enne tecnica di laboratorio all'ospedale di Padova la prima e 41enne gioielliera a Castelfranco la seconda, vivono insieme da tre anni all'Arcella. Stupite dall'incursione dei cronisti, si sono però subito dimostrate disponibili: «Stiamo facendo qualcosa di normalissimo - hanno dichiarato le due spose - e siamo felicissime di poter festeggiare qui con i nostri amici e parenti. Forse c'è ancora chi ci giudica, ma a noi non interessa. Figuriamoci oggi poi, che per noi è un giorno speciale».

A celebrare le nozze non c'era il politico o amministratore di turno, ma la loro amica Michela che le ha dichiarate spose alle 11.30 di ieri. E «oggi spose» era anche la scritta che spiccava sulla Trabant 601 S celestina (un’auto storica perché era il mezzo più rappresentativo del popolo della Germania Est prima del crollo del muro), con cui sono arrivate ieri mattina in Comune, assieme ad un centinaio di parenti a amici.

«Ora non vediamo l'ora di partire per l'Africa dove faremo il nostro viaggio di nozze. Andremo prima in Zambia e poi in Malawi» hanno raccontato. Inattesa, durante i festeggiamenti e le foto sugli scaloni di Palazzo Moroni, è arrivata anche la telefonata del sindaco Sergio Giordani, che si è voluto congratulare direttamente con loro: «E' stato molto gentile e carino. Una bellissima sorpresa, e i suoi auguri ci hanno fatto molto piacere perché vuol dire che qualcosa sta veramente cambiando». E poi via, con la Trabant della Ddr verso i Colli dove la festa è continuata per tutta la notte.

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