Caserma dei vigili del fuoco Motta trova una nuova area

Colpo di scena nel trasferimento a Oderzo dei vigili del fuoco di Motta di Livenza, uno spostamento che ora non è più così scontato. La giunta guidata da Alessandro Righi ha scovato un terreno di 23mila metri quadri all’interno della zona industriale dove i pompieri potrebbero realizzare la loro nuova caserma. I passaggi sarebbero sostanzialmente due. Grazie alla modifica al Piano degli interventi approvata all’unanimità ieri mattina dal consiglio comunale, il Comune entrerà in possesso a titolo gratuito dell’area e concederà la possibilità al privato in perequazione di edificare la lottizzazione De Girolami. Chiuso questo capitolo, Motta non farebbe altro che concedere il terreno necessario ai vigili del fuoco per edificare la loro nuova caserma. Al Comune spetterebbero solo le spese relative agli sfalci del verde, un paio all’anno fino a quando non avrà ceduto il terreno. Il costo della costruzione della caserma spetterebbe interamente al Ministero dell’Interno. Sarà Roma a dover decidere quale delle due soluzioni preferire. Da una parte c’è la soluzione-Zanusso: il Demanio, ancora proprietario dell’ex caserma Nato, ha affidato ai vigili del fuoco la palazzina un tempo occupata dalle truppe americane. Se da una parte i vantaggi sono concreti (Oderzo è più centrale nell’area opitergino mottense, la caserma ha un rischio idrogeologico nullo), a poter spaventare in qualche modo Roma sono i molti punti interrogativi. Non si sa se sia necessario provvedere alla bonifica degli ambienti utilizzati come officina dai soldati Nato. Scongiurato nei mesi scorsi il pericolo che nella caserma di Oderzo potessero essere stati depositati ordigni nucleari, non si conosce lo stato di salute del terreno: sono stati in qualche modo sversati al suolo carburanti? Altra questione di non poco conto è la situazione della viabilità che sta attorno alla caserma. Non è certo che i mezzi dei vigili del fuoco possano attraversare i sottopassi di via Spinè e di Magera. Se non lo potessero fare, i pompieri dovrebbero svolgere un lungo giro per raggiungere le zone di Fontanelle e San Polo. La soluzione Motta ha dalla sua la possibilità di costruire ex novo una caserma. Se su un piatto della bilancia pesa la facilità di collegamento alla Postumia e all’A4 Torino-Trieste e la massima sicurezza idrogeologica, sull’altro ci sono i costi. Costruire una nuova caserma costerebbe fra i 4 e i 5 milioni di euro, tutti a carico del Ministero: il Viminale vorrà investire quella cifra? «Ora siamo pari», commenta Alessandro Righi, che con questo coniglio dal cilindro ha rimesso in discussione la partenza dei vigili del fuoco da Motta di Livenza. «Dopo anni di sole parole, adesso i pompieri hanno la possibilità di scegliere se restare a Motta o partire per Oderzo, con la cui amministrazione non ci sono contrasti sull’argomento». La palla passa agli uomini del Corpo. La loro decisione assumerà un’importanza enorme per il futuro delle due città. Da una parte, Motta non perderebbe un servizio diventato ormai caratterizzante. Dall’altra, senza i pompieri per Oderzo si aprirebbe una partita spinosissima: quale sarà il futuro della caserma Zanusso dopo l’imminente chiusura del centro di accoglienza straordinario? —
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