Casellato: «Vorrei fare anche il sindaco»

Maserada. La neodeputata racconta il suo approccio alla politica tra associazionismo, speranze e amore per il suo Comune
Di Rubina Bon
Passerini Treviso On. Bersani segretario del pd con candidato Casellato piazza signori agenzia fotografica foto film
Passerini Treviso On. Bersani segretario del pd con candidato Casellato piazza signori agenzia fotografica foto film

MASERADA. È la prima “maseradese doc” a entrare in Parlamento. Negli annali del Comune è riportato solo il nome di Antonio Caccianiga, deputato del Regno d'Italia a metà Ottocento oltre che sindaco di Maserada, che però era nato a Treviso. Floriana Casellato, 57 anni, maestra elementare in aspettativa, sindaco di Maserada e capogruppo del Pd in consiglio provinciale, è pronta a portare a Montecitorio le fatiche e i problemi dei sindaci. Lei, alla guida del Comune, c'è dal 2004. Nel 2009 è stata rieletta. Il prossimo anno dovrebbe chiudersi naturalmente il mandato, ma in questi giorni Casellato sta verificando, nuova legge alla mano, se e come poter essere sia sindaco che deputata. Se legge e direttive politiche glielo consentiranno, resterà anche primo cittadino. A Roma, in ogni caso, ci andrà da pendolare perché non vuole perdere il legame con il territorio. «L'essere stata eletta alla Camera rappresenta per me una nuova avventura, affascinante e allo stesso tempo preoccupante. Sento il peso della responsabilità che mi hanno dato i cittadini e delle loro aspettative», spiega la neodeputata, «nella mia vita ho iniziato a fare politica da giovanissima. L'ho fatto sempre per passione, mai per mangiare tanto che, finché non sono stata eletta sindaco, ho sempre continuato a insegnare». A Roma, Floriana Casellato si è trovata catapultata dopo essere stata coinvolta dal Pd nelle parlamentarie a fine 2012. «Non le avevo messe in conto. Tra un anno, scaduto il mandato da sindaco, avevo in programma di tornare al mio lavoro di maestra che tanto mi piace», confessa la parlamentare. Invece prima il risultato alle primarie dei Democratici e poi quello delle elezioni della scorsa settimana hanno portato Floriana Casellato a Montecitorio. «Sono uno dei sindaci della battaglia del 20 per cento dell'Irpef e ho vissuto in prima persona le contraddizioni del sistema che regola i Comuni», prosegue, «anzi tutto il meccanismo assurdo del patto di stabilità. E poi le politiche che non aiutano le giovani famiglie: a loro bisogna dare lavoro, sostegno, servizi perché l'Italia possa ripartire. In Parlamento mi piacerebbe essere interlocutrice per i Comuni, per il mondo della scuola che ritengo fondamentale, per il sociale che sta subendo tagli impressionanti». Innegabile l'emozione per il nuovo incarico, anche se Floriana Casellato confessa come l'emozione più grande sia stata quella provata quando, nel giugno del 2004, è stata eletta sindaco per la prima volta. «L'esperienza da sindaco è il massimo per chi fa politica», chiarisce, «negli anni di militanza ho imparato che la politica è strumento di soluzione dei problemi e che il rigore anzitutto con se stessi è fondamentale per mantenere il ruolo che si è chiamati a ricoprire. Mi sono sempre sentita una combattente e mi piacerebbe che oggi i giovani rivivessero quelle forti motivazioni e quei grandi ideali che hanno accompagnato i miei anni». Il poco tempo libero che la politica lascia a Floriana Casellato è tutto per i viaggi. Una passione coltivata sin da giovane che ha portato il sindaco a visitare mezzo mondo, dall'Africa all'India, passando per il Sudamerica e il Nord Europa. Il viaggio del cuore è datato 1982, con due compagne delle magistrali, un mese in Tanzania nei villaggi sperduti della savana. E poi la cucina, con le crostate che il sindaco sforna e porta anche in giunta e alle riunioni politiche, e le pulizie di casa. Per la maggior parte delle donne una vera croce, per Floriana Casellato quasi un relax. «Sono i momenti in cui penso davvero a ciò che voglio, o anche che non penso a niente. Considero le pulizie un'operazione anche di igiene mentale», conclude, «e se c'è da fare anche qualche lavoretto in municipio, non mi tiro certo indietro. E non mi pesa».

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