Casale, inaugurato motoscafo da 16 metri e mezzo made in Studioplast

CASALE. Varo tradizionale, con bottiglia di spumante infranta sullo scafo, preghiera del marinaio, benedizione del sacerdote e taglio del nastro della madrina. E per finire grande grigliata offerta a tutti gli operai che hanno lavorato oltre cinque mesi. Giorni fa nel cantiere Studioplast a Lughignano di Casale sul Sile è stata inaugurata la nuova imbarcazione in vetroresina realizzata dall’impresa guidata da Giuliano Vincenzi. Un cantiere piccolo ma significativo, specializzato da anni nella costruzione di barche-ambulanza, mezzi acquatici dei vigili del fuoco, polizia, guardia di Finanza nonché vaporetti in grado di trasportare lavoratori e turisti nella laguna veneziana e non solo. Quello inaugurato ieri è un motoscafo lungo 16 metri e mezzo, in grado di trasportare fino a 55 persone con due membri di equipaggio.
Si chiama Lio Maggiore e si muoverà tra Punta Sabbioni e l’aeroporto di Tessera per conto di Venice by Boat, società che fa parte del gruppo VeNetWork fondato da oltre 50 imprese venete. «E nel prossimo futuro le nostre imbarcazioni porteranno i turisti fino al Museo di Altino e lungo il fiume Sile fino a Casier», anticipa l’amministratore delegato di Venice by Boat, il comandante marittimo e fluviale Livio Seno.
Al varo c’era anche il presidente della società (nonché amministratore delegato di Veneto Work), Tiziano Busin, insieme al sindaco di Casale Stefano Giuliato. La benedizione della barca è stata affidata ad una personalità ecclesiastica, il delegato della pastorale veneta per il turismo don Fabio Mattiuzzi che ha sottolineato come «nel popolo del mare sia ancora forte la tradizione legata a questi riti religiosi antichi, ritenuti indispensabili prima di partire per l’avventura tra le onde».
La nuova imbarcazione ha tutte le carte in regola per affrontare la laguna in modo sicuro: due motori diesel euro 6, per 300 cavalli vapore l’uno, con basso impatto ambientale. La forma della carena permette inoltre un moto ondoso più ridotto rispetto alle barche tradizionali. «Il nostro cantiere – spiega Giuliano Vincenzi – da tempo si muove nel rispetto dell’ambiente e del mare».
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