Cartello sui prezzi dei materiali maxi multa alla Cementi Rossi di Pederobba

PEDEROBBA. Stangato il cementificio Rossi di Pederobba: dovrà pagare 4 milioni e 679 mila euro di multa. L’accusa: aver dato vita, con altre realtà del settore, a «un’intesa lesiva della concorrenza, consistente in un coordinamento dei prezzi di vendita del cemento sull’intero territorio nazionale, assistito anche da un controllo sistematico sull’andamento delle quote di mercato, realizzato tramite uno scambio di informazioni sensibili», secondo quanto recita il provvedimento dell’Agcm, autorità garante della concorrenza e del mercato, nel provvedimento deliberato lo scorso 3 luglio.
L’indagine a carico della Cementi Rossi e di un’altra decina di società italiane e straniere era iniziata nel 2015 e aveva portato, nel 2017, a una prima decisione dell’Agcm, con la quale alla società trevigiana era stata irrogata una sanzione amministrativa di 5,84 milioni di euro. All’epoca la stangata fece parecchio rumore perché coinvolgeva alcuni colossi dell’industria italiana come Italcementi (Bergamo) e Buzzi (Padova), sanzionati con cifre record pari a, rispettivamente, 84 e 59 milioni di euro.
La Cementi Rossi era ricorsa in appello al Consiglio di Stato, contestando l’importo della sanzione e vedendosi riconoscere, con sentenza del 6 marzo 2019, uno “sconto” del 20 per cento, portando quindi la multa a 4,67 milioni. Ora la società di Pederobba ha trenta giorni di tempo per pagare, anche se potrebbe ulteriormente opporsi al provvedimento dell’Agcm presentando ricorso al Tar del Lazio. Sul cementificio di Pederobba erano infuriate le polemiche, negli ultimi anni, per i materiali utilizzati come combustibile: la multa dell’Antitrust è una vicenda scollegata, ma destinare ad accentuare i “mal di pancia” di chi non vede di buon occhio il colosso del cemento.
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