Capo Verde, da paradiso a inferno «La furia dell’uragano nell'arcipelago»

Sta bene una 28enne trevigiana che vive sull'isola africana
«Le onde hanno inghiottito il bagnasciuga e sradicato alberi»

Ha visto la furia dell’uragano venirle incontro, l’oceano inondare la spiaggia e inghiottire la battigia, il vento abbattere le strutture e la pioggia distruggere anche il rifugio degli animali, con tutti i voli inevitabilmente cancellati. Ma Valentina Polo si è ritrovata nell’occhio del ciclone: la 28enne trevigiana, con il sogno di insegnare ai locali, ha superato brillantemente anche la prova dell’uragano Fred, che si è abbattuto sulle coste di Capo Verde, il paradiso terrestre dell’Oceano Atlantico di fronte al Senegal.

Mai un uragano si era formato tanto a est, le isole non venivano interessate da un uragano da dal 1892. «Il peggio è arrivato martedì, tra le 11 e le 14», racconta Valentina, «poi, dalle 17, il vento ha iniziato a placarsi. Il pontile è stato distrutto quasi completamente, ed è un luogo importante perché i locali vivono di pesca, era punto di attracco per le barche e di vendita del pesce. Solo a Santa Maria sono 12 le imbarcazioni distrutte, ma moltissime altre sono danneggiate, così come tutti i chioschi e i ristoranti sulla spiaggia. Gli alberi sono stati sradicati, le onde hanno inghiottito il bagnasciuga e allagato hotel, strade e ristoranti. Nella mia zona siamo rimasti 10 ore senza corrente».

Fred era atteso da giorni, ma non con proporzioni simili: venti fino a 150 chilometri orari per un paese che vede la pioggia solo un paio di volte all’anno rischiavano di causare una tragedia. «Non ci sono morti, fortunatamente, ma i danni sono ingenti: è stato completamente distrutto anche il rifugio per cani, costruito con tanta fatica e tempo e soldi da noi dell'associazione animali Cape Verde Cats and Dogs - Ospa. Stiamo cercando di attivare subito una raccolta fondi. Ci sono stati danni ingenti anche alla hatchery delle tartarughe, molti nidi sono stati sommersi dall'acqua e gli stand distrutti».

Nonostante si ritrovasse nell’occhio del ciclone, Valentina è riuscita a evitare il panico: «Sono rimasta piuttosto calma, forse perché nella zona in cui vivo ci sono meno locali in spiaggia ed era più difficile vedere i danni. Ho temuto il peggio soprattutto quando la Bbc ha iniziato a parlare di Uragano 1 e non più di tempesta tropicale. Non ho la tv ma le notizie circolavano velocemente in interne. Ma qui è tutto apposto, è tornato il sole». La 28enne trevigiana aveva già "sfiorato" una catastrofe: qualche mese fa un vulcano ha eruttato a Fogo, in un'isola di Capo Verde. Nata a Mestre, studentessa prima al Mazzotti e poi a Ca’ Foscari, Valentina era partita per l’arcipelago dell’Atlantico, innamorandosene: «Sono a Capo Verde da un anno e mezzo, ero venuta perché mi sarebbe piaciuto insegnare qui, ma la burocrazia è incredibile. Ero anche stanca dell'Italia e della vita frenetica che facevo lì, così ho deciso di trasferirmi qui, dopo una vacanza. Le cose sono andate diversamente e ho fatto vari lavori, da commessa a impiegata e ultimo editor e traduttrice in un quotidiano on line». 

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