Caos Tasi, in provincia aliquote alle stelle
La differenza è enorme. Prendiamo in considerazione un'abitazione principale con rendita catastale di 800 euro: un cittadino residente a Treviso per la Tasi pagherà all'anno 15,04 euro. Per la stessa abitazione, nel Comune di Villorba del sindaco Marco Serena, si dovranno sborsare in un'unica soluzione, a dicembre, 105,50 euro. A Silea 215,04 euro all'anno, a San Biagio di Callalta addirittura 336. Per non parlare del rischio sanzioni. La Tasi non è solo un problema di bollettini senza importo, di lunghe code agli sportelli comunali e di poco, pochissimo tempo, per adempiere al pagamento. Ma è soprattutto un problema di disomogeneità: basta abitare appena dopo il confine di Treviso per rischiare di pagare 300 euro in più l'anno. Cgil Treviso lancia un appello all'omogeneità per i Comuni che devono ancora fissare le aliquote e dice: «Ci vuole più omogeneità. Confrontatevi con noi: prendete in considerazione l'Isee e cancellate le sanzioni».
Disomogeneità. Dei 47 Comuni della Marca che hanno già stabilito le aliquote Tasi di sicuro quello di Giovanni Manildo è il più conveniente. Con un'abitazione principale con rendita catastale di 800 euro bisognerà versare in tutto 15,04 euro l'anno, grazie ad una detrazione di 200 euro annui, la più alta tra tutti i Comuni trevigiani. Una bella differenza rispetto a quanto pagheranno i residenti nei Comuni di Casale sul Sile, Castello di Godego, Fregona, Giavera del Montello, San Biagio di Callalta: loro dovranno sborsare 336 euro annui, in due rate. In tutto 315 euro in più rispetto ai residenti nel Comune di Treviso. Poi vi sono situazioni intermedie: chi risiede a Santa Lucia di Piave, sempre per un'abitazione principale con rendita da 800 euro, dovrà sborsare 201,6 euro, a Roncade 286 euro come a Spresiano, 134,40 euro a Orsago, Ormelle, Mareno di Piave. Solo in sette Comuni è stato deciso di applicare le detrazioni, che vanno dai 200 euro decisi dal Comune di Treviso ai 150 euro di Condognè, ai 75 stabiliti da San Fior, solo per citarne alcuni. Questo secondo la simulazione effettuata dal centro studi della Cgil Treviso.
L'appello dei sindacati. «I 95 Comuni devono ragionare in ottica di sistema per l'applicazione della fiscalità locale, ci sono troppe disuguaglianze». Ne è convinta la Cgil Treviso che invita i Comuni che devono ancora deliberare le loro aliquote a farlo con più cautela, secondo un principio di equità che prenda in considerazione la reale situazione reddituale del contribuente. «Bisogna utilizzare l'Isee per le detrazioni», commenta Paolino Barbiero, segretario generale Spi Cgil Treviso, «è chiaro: i servizi indivisibili li devono pagare tutti, ma non è ragionevole lo si faccia sulla base dell'età o della rendita catastale, quanto piuttosto sulla reale capacità contributiva del soggetto». Altro problema è la disomogeneità di trattamento tra Comuni confinanti. Il paradosso rischia di essere che per il medesimo servizio indivisibile realizzato in consorzio da due Comuni i cittadini contribuiscano in maniera significativamente diversa. «Non è possibile avere così tante differenze nel territorio: bisogna ragionare assieme per andare incontro a un principio di equità, fondamentale in tempi di crisi», dice Giacomo Vendrame, segretario Cgil Treviso.
Sanzioni. Al Comune di Treviso che nei giorni scorsi ha decretato «niente sanzioni fino al 16 luglio», ora si aggiunge quello di Roncade. L'appello del sindacato è che tutti i Comuni che hanno già fissato l'aliquota facciano lo stesso. «La scadenza 16 di giugno è troppo ravvicinata, va contro la legge. Comuni: sospendete le sanzioni».
Serena Gasparoni
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