Cantina nella bufera direttore “dimissionato”

Polemica alla Montelliana, Bruno Zanatta scrive ai soci: «Sono stato ricattato» Ma i vertici replicano: «Gli avevamo chiesto di dare di più e lui ha detto no»
Di Enzo Favero
Vatrella Montebelluna festa per il vino novello in cantina sociale ass Marco Prosdocimo, direttore cantina Bruno Zanatta, Giovanni Benetta presidente, Dozzo Vatrella Montebelluna festa per il vino novello in cantina sociale ass Marco Prosdocimo, direttore cantina Bruno Zanatta, Giovanni Benetta presidente, Dozzo
Vatrella Montebelluna festa per il vino novello in cantina sociale ass Marco Prosdocimo, direttore cantina Bruno Zanatta, Giovanni Benetta presidente, Dozzo Vatrella Montebelluna festa per il vino novello in cantina sociale ass Marco Prosdocimo, direttore cantina Bruno Zanatta, Giovanni Benetta presidente, Dozzo

MONTEBELLUNA. Le dimissioni risalgono ancora allo scorso 4 agosto, c'era un patto di riservatezza per tenerle sotto silenzio, ma è stato proprio chi lo aveva chiesto, l'ex direttore della Cantina sociale Montelliana e dei Colli Asolani a farlo saltare con una lettera ai soci dove racconta la sua versione. E adesso essendo diventato a sua volta socio, intende sottoporre il suo operato ai “colleghi” che si riuniranno in assemblea il 23 novembre, dicendosi pronto a riprendere il suo ruolo.

Insomma è bufera, ma il presidente della cooperativa non ci sta e nega che la versione del direttore corrisponda a quanto avvenuto. Lui, l’ex direttore, è Bruno Zanatta, che della cantina Montelliana era stato direttore per 21 anni. A questo incarico univa una sua attività commerciale sempre nel settore vinicolo, tanto che suoi vini, come il Cannonau, erano presenti nello spaccio della cantina. A quanto pare è stato proprio questo aspetto a portare alla risoluzione del rapporto. «La cantina sta crescendo e gli avevamo chiesto se era in grado di assumere un maggiore impegno» spiega il presidente Andrea Dalla Porta «lui ha detto che preferiva dedicarsi alla sua attività e quindi il 4 agosto ha dato le dimissioni da direttore. Aveva chiesto un patto di riservatezza e lo abbiamo firmato. Ma è stato lui a violarlo ora inviando questa lettera ai soci dove dà una versione che non corrisponde alla realtà dei fatti».

In questa famosa lettera inviata ai quasi 400 soci della Cantina Montelliana e dei Colli Asolani, Bruno Zanatta dice infatti di essere stato in pratica costretto a dare le dimissioni, usa termini pesanti, quali «ricatto», parla di aver subito conseguenze sul piano psicologico. «Affermazioni» dice il presidente «che potrebbero essere oggetto di querela». E alla fine, visto che è stato accettato come socio, scrive che sottoporrà il suo operato, che elenca minuziosamente nella lettera parlando dei successi e della crescita della Montelliana, al giudizio dei soci nell'assemblea ordinaria del 23 novembre facendo capire che è pronto a tornare. Solo che non è l'assemblea a scegliere il direttore. Attualmente la cantina è condotta in tandem da Liberali per la parte tecnica e Visentin per la parte commerciale e si presenterà all'assemblea con ottimi risultati: almeno un 20% in più di fatturato nell'ultimo trimestre rispetto a quello dell'anno precedente.

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