Cantiere bloccato a Ponte della Priula: «Manca una carta»

SUSEGANA. Il cantiere del ponte sul Piave scatena un cortocircuito istituzionale tra Regione, Anas e Comune. I lavori sono iniziati da sette mesi, ma solo ora Anas ha notato la mancanza dell’autorizzazione paesaggistica per la viabilità alternativa, che dove essere rilasciata dalla Regione. Anas, in autotutela, ha così deciso di bloccare il cantiere. «Mai è stata chiesta alla Regione un’autorizzazione paesaggistica per lavori di realizzazione di viabilità alternativa – scrive in una nota ieri sera la Regione Veneto -. La Regione mai era stata coinvolta su tale intervento provvisorio».
Gli uffici regionali fanno sapere di aver ricevuto qualche giorno fa una comunicazione da parte dell’ufficio tecnico del Comune di Susegana, indirizzata anche ad Anas, a Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio del territorio competente, al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, per l’apertura di un cantiere provvisorio sul letto del fiume Piave, per costruire la strada e il ponte Bailey.
La vicenda è tanto più clamorosa, se si pensa che a luglio il governatore Luca Zaia e il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, erano stati in sopralluogo sul greto del fiume. Il vertice aveva dimostrato la vicinanza d’intenti e la collaborazione tra le due istituzioni. Il viaggio tra i sassi del Piave era avvenuto dove già si stava abbozzando il tracciato per la viabilità provvisoria. In questi giorni è stato il Comune di Susegana a comunicare a Palazzo Ferro Fini dell’assenza dell’autorizzazione paesaggistica.
«Sino alla suddetta comunicazione la Regione mai era stata coinvolta su tale intervento provvisorio – spiegano dalla Regione Veneto -. Gli uffici regionali della direzione pianificazione territoriale, hanno immediatamente interloquito dopo aver ricevuto la nota, inviando nella giornata di ieri una lettera ad Anas affinché fornisca tempestivamente ogni chiarimento in ordine a quanto segnalato dal Comune di Susegana». Già da anni è noto il piano di lavoro con la viabilità alternativa, sicuramente da quando nel 2014 una società di Pieve di Soligo aveva redatto il progetto definitivo. 230 i giorni in cui il ponte dovrà rimanere chiuso per essere ristrutturato. In quei 7 mesi, i veicoli, camion compresi dovranno essere deviati sul greto verso il lato nord, quindi risalire sul ponte Bailey, per poi riscendere e risalire dall’altra sponda e riprendere la statale Pontebbana nello svincolo in zona Carraro.
Tutto è stato previsto nei dettagli, è stato calcolato anche il tempo medio impiegato da un veicolo per attraversare il tracciato alternativo, rispetto al normale passaggio sul ponte: 120 secondi. Mancava però un’autorizzazione paesaggistica, che fino a ieri Anas non avrebbe richiesto. Un decreto legislativo voluto dal Governo per ridurre la burocrazia, entrato in vigore ad aprile, aveva normato proprio le procedure di autorizzazione paesaggistica. Per alcuni interventi sono stati previsti esoneri, per altri una procedura semplificata con una richiesta per via telematica, in modo da ridurre i tempi. La tempistica per il restauro dello storico ponte di Ponte della Priula invece appare dilatarsi. I lavori sono sospesi a data da destinarsi. Al momento rimangono i cumuli di ghiaia degli scavi, il tracciato della strada provvisoria al grezzo, il mucchio di pali dell’antico ponte in legno andati distrutti e l’acqua, poca, che scorre sul fiume sacro.
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