Canova, nuove rotte per i voli

Gli aerei in partenza eviteranno i centri abitati. Ma il Comune teme l’inquinamento: servono dati
Di Laura Canzian

Due nuove rotte di decollo, sia per gli aerei che partono in direzione Treviso che per quelli in direzione Quinto, per mitigare il rumore. È questa la proposta contenuta nel masterplan dell’aeroporto di Treviso che Enac, a metà marzo, ha presentato al ministero dell’Ambiente per la valutazione di impatto ambientale (Via), e che ieri i vertici di Save e Enac hanno presentato al pubblico alla sala congressi dell’hotel Bhr.

Le rotte di decollo. La società di gestione dello scalo trevigianbo (Aertre) ha incaricato Iata, l’Inernational air transport association, di individuare possibili soluzioni per ridurre l’impatto di rumore nelle comunità intorno all’aeroporto. «Soprattutto quella del comune di Quinto» si legge nella sintesi del masterplan, «interessata da tutte le operazioni di avvicinamento e da una quota consistente di quelle di decollo». La soluzione proposta riguarda soprattutto i decolli e prevede una virata molto stretta per evitare l’abitato e le campagne di Badoere, e il sorvolo delle aree verdi e l’area industriale a ridosso di Zero Branco. Nessuna novità invece per gli atterraggi, che rimangono in direzione Quinto, tranne in casi meteorologici particolari. La seconda ipotesi invece riguarda i decolli verso Treviso, quelli che oggi seguono una rotta sostanzialmente parallela alla pista per virare solo in quota, e che domani potrebbero essere costretti a una brusca virata a est nel corridoio libero fra l’abitato di Treviso e Frescada, direzione Silea. I tempi? Nessuna certezza, il masterplan parla di un medio-lungo periodo. Sempre che il ministero dell’Ambiente dia il suo placet e che le due rotte ottengano l’ok della commissione aeroportuale. Legata a questa decisione c’è tutto il piano di zonizzazione acustica (ancora fermo), che prevede anche l’aumento delle stazioni di monitoraggio del rumore (che passano da 4 a 6). Aertre, su questo versante, si è impegnata a realizzare le opere di isolamento dal rumore nelle zone più «compromesse». «La priorità è data dall’abitazione di via Nogarè 22», si legge. Interventi previsti anche sulla scuola materna San Giorgio di via Contea a Quinto.

Collegamento ferroviario. Allo studio anche la fermata ferroviaria al «Canova», che a oggi è raggiungibile solo tramite auto o bus. Un progetto di cui si parla da anni, ma che è sempre rimasto nel cassetto. Il piano è quello di una metropolitana che prosegua la tratta ferroviariaVenezia-Treviso fermando anche alla vecchia stazione di SS Quaranta, in area Treviso Servizi e facendo capolinea all’aeroporto.

Treviso teme l’inquinamento. A rappresentare il comune capoluogo ieri al Bhr c’era, oltre ai consiglieri del Pd Giovanni Negro e Giancarlo Zuliani, il responsabile dell’Ufficio ambiente Paolo Pierobon. «Raddoppiare il traffico (i movimenti al 2012 sono 22 mila all’anno e nel 2030 ne sono previsti 35 mila, ndr) vuol dire raddoppiare l’impatto delle emissioni» dice Pierobon, «Quanto costa questo in termini ambientali? Intendo per le emissioni non solo degli aerei, ma anche di tutto l’indotto di bus e auto. Se devo esprimere delle valutazioni devo avere queste proiezioni. Come si pensa di compensare l’inquinamento da Pm10 in una città, o meglio, in una pianura Padana dove si sforano i livelli di Pm10?».

Il comitato. E’ molto scettico. «Sotto le due nuove rotte proposte ci sono distributori di benzina» dice il presidente Dante Faraoni, «nel masterplan poi non c’è un capitolo sull’aria del parco del Sile».

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