Camorra in Veneto, ecco come i Casalesi cercavano Barel e Numeria per il business del lido

TREVISO. Se i Casalesi si sono spinti fino a San Vendemiano, nello studio del notissimo avvocato trevigiano Bruno Barel, c’era un motivo che andava oltre il tentativo di trovare qualcuno che acquistasse il vecchio e scalcinato albergo Victory di Eraclea. Ai Casalesi interessava il salto di qualità, entrare in contatto con un mondo d’investimenti immobiliari di alto livello che si trovava proprio dietro la porta di quello studio.
Lo sapeva bene l’ex sindaco di Eraclea Graziano Teso (ora indagato) che ha fortemente spinto per un contatto dei Casalesi con Barel, conosciuto perché incaricato di assistere il Comune di Eraclea in alcuni contenziosi. Agganciare l’avvocato poteva voler dire intercettare Numeria, ovvero una lunga serie di operazioni immobiliari che di lì a pochi anni avrebbero riguardato l’intero litorale, da Jesolo a Eraclea.

Porta chiusa. Va detto prioritariamente che l’avvocato Barel ai casalesi non ha dato spazio alcuno. Da quanto riportato nella maxi ordinanza dell’inchiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Venezia, che ha portato a 50 arresti, il legale trevigiano ha subito bocciato l’affare propostogli dall’ex sindaco di Eraclea Teso (indagato) e dall’immobiliarista Graziano Poles (ora arrestato per associazione di stampo mafioso) consigliando di rivolgersi ad altri.
A sottolinearlo lui stesso: «Molti si rivolgono a me, ma l’affare proposto non era assolutamente d’interesse, quindi gli ho consigliato altri mediatori immobiliari locali».

Dalla valle ai palazzi. L’ex sindaco di Eraclea Teso, intercettato, parlava ai faccendieri che gli chiedevano aiuto per vendere l’hotel Victory prospettando loro un affare con Barel e spiegando che il legale con il Comune – oltre alle collaborazioni professionali – aveva una pratica aperta che non poteva non mettere l’acquolina in bocca ai Casalesi: Valle Ossi, Laguna del mort. Lì Barel con Numeria intendeva realizzare un grande residence con darsena e parco agricolo. «Teso aveva la possibilità di approvare o contrastare l’investimento» sottolineano gli inquirenti.

Spianare la strada ai Casalesi poteva voler dire anche introdurli. Dove? Nel business Valle Ossi, «che conta anche un 20 per cento di capitali da risparmiatori di Jesolo» sottolineerà qualche anno dopo l’avvocato Alberto Vigani, legale dell’Amministrazione Teso. E Valle Ossi, per l’impresa della camorra, poteva essere l’antipasto di un arrembaggio finanziario o edile (molti esponenti del sodalizio arrestati dalla procura di Venezia sono costruttori) molto più grande, dall’altra parte del confine di Eraclea: Jesolo.
Numeria e Jesolo. È lì che quella Numeria rappresentata da Barel progetta di edificare molto più di quanto immagina di fare a Eraclea. Alcuni piani sono già in opera, altri arriveranno nel tempo. A Jesolo porta la firma di Numeria il grande centro commerciale Laguna Shopping (aperto nel 2008, un anno dopo il tentativo di aggancio dei Casalesi), e anche il vicino Laguna park, 5 edifici per un totale di 126 appartamenti realizzato a seguire. Ma c’è Numeria anche nel maxi progetto che porterà all’edificazione (2011) del complesso residenziale di lusso Merville a Cortellazzo. E poi ci sono i cantieri in preparazione: quello del complesso residenziale Rena Bianca vicino piazza Aurora (villette con piscina); il Podium in via Bafile, residence di appartamenti con corte interna e piscina (cantiere già attivo); il Wave Village, altro residence da realizzare vicino al Laguna Park e sempre lì la torre Museo, altro grattacielo da edificare vicino al Laguna Shopping. Affari, e tanti, per milioni.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso