Camionista chiede soldi per la benzina ma è una truffa

PAESE. La truffa più semplice che c’è: chiedere dei soldi in prestito, dimostrandosi onesti, e poi sparire. Eppure tra Paese e Quinto nelle ultime settimane ha fatto diverse vittime. Il copione è più o meno sempre lo stesso. Il truffatore suona il campanello di una casa e racconta di essere un camionista rimasto senza benzina.
Si presenta bene, illude qualcuno della sua onestà, e chiede qualche banconota giusto per portare a destinazione o al primo bancomat il camion. E qualcuno, impietosito o forse autoconvincendosi che non tutti quelli che chiedono aiuto sono dei truffatori, i soldi li ha dati. Venti euro, o anche cinquanta. Il sedicente camionista intascato il denaro se n’è andato ringraziando, con la promessa che il giorno dopo sarebbe tornato per restituire la somma.
Ma nessuno ha mai visto i soldi indietro. Una truffa in piena regola che continua da alcune settimane, e che ha scatenato un tam-tam tra residenti, utile ad alcuni a non cadere nella rete. Ma ora è caccia all’uomo. Fino ad ora le vittime sarebbero una decina, ma numerose sono anche le persone che hanno preferito non consegnare il denaro al finto camionista, che colpisce tra Quinto e Paese.
Alle polizie locali dei Comuni, per il momento, nessuna denuncia, nonostante tra Facebook e chiacchiere al bar e in piazza alcuni cittadini abbiano già sospetti su chi possa essere il responsabile.
Tra venditori porta a porta, contratti fatti firmare sull’uscio di casa, e raccolte fondi per fantomatiche associazioni di beneficienza, la truffa che funziona è ancora quella più semplice. —
F.C.
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