Calo demografico a Treviso: 1.823 residenti in meno, la città cresce ma invecchia la provincia
I dati del portale MoMa del Centro Studi Marca Trevigiana fotografano un 2024 in chiaroscuro: la popolazione provinciale diminuisce e gli over 65 superano il 24%, mentre Treviso si conferma attrattiva con un saldo positivo di 448 residenti.

La Marca perde residenti, ma Treviso città continua a crescere. È un quadro demografico a due velocità quello che emerge dai dati 2024 del portale MoMa – Monitor di Marca, realizzato dal Centro Studi Marca Trevigiana. Al 31 dicembre scorso la popolazione provinciale è scesa a 877 mila abitanti, con una diminuzione di 1.823 residenti rispetto all’anno precedente, segnando un’inversione di tendenza dopo il lieve recupero registrato nel biennio 2022-2023. Una contrazione più marcata rispetto alla media regionale e nazionale, che conferma l’ingresso del territorio in una nuova fase di rallentamento demografico.
Il calo interessa circa metà dei Comuni della provincia, in particolare i centri medio-piccoli dell’area pedemontana, mentre mostrano una maggiore capacità di tenuta – o crescita – i Comuni di pianura. In controtendenza il capoluogo: Treviso registra infatti un saldo positivo di 448 residenti nel 2024, confermandosi polo attrattivo.
A pesare sul dato complessivo è soprattutto il saldo naturale, fortemente negativo: nel 2024 i decessi hanno superato le nascite di quasi 3.000 unità. Né l’immigrazione dall’estero (+618) né quella interna (+527) sono riuscite a compensare la perdita. Anche nei Comuni più popolosi, come Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto e Mogliano Veneto, la crescita è sostenuta quasi esclusivamente dai flussi migratori, a fronte di un numero di morti ancora superiore ai nati.
La natalità continua a scendere: il tasso provinciale nel 2024 si attesta allo 0,63%, con valori particolarmente bassi nel vittoriese e livelli leggermente più alti nell’opitergino-mottense. Parallelamente prosegue l’invecchiamento della popolazione: gli over 65 rappresentano oggi il 24,3% dei residenti, contro il 22,4% del 2019, con percentuali più elevate nei Comuni pedemontani e più contenute nelle aree di pianura.
Tiene invece la popolazione straniera, che cresce e raggiunge il 10,4% del totale provinciale, una quota superiore alla media nazionale. Tra i minori, un bambino su sette è di cittadinanza non italiana, con punte oltre il 25% in alcuni Comuni dell’opitergino e del montebellunese, in larga parte seconde generazioni già integrate.
«Il dato più significativo – sottolinea Marco Della Pietra, presidente del Centro Studi Marca Trevigiana – è che la natalità è in calo anche tra le famiglie straniere. Chi si integra assume gli stessi stili di vita, compresa la scelta di fare meno figli. Questo smonta l’idea che l’immigrazione possa da sola compensare il declino demografico». Da qui l’appello a rafforzare le politiche a sostegno di natalità e famiglie, ritenute decisive per la tenuta economica e sociale del territorio.
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