Caffè Vesuvio, sordina serale Piazza Trentin, Roggia multata

Rumori e assembramenti , i locali della movida in centro storico restano nel mirino delle forze dell’ordine. La polizia municipale ha pizzicato nei giorni scorsi oltre la soglia del rumore, con tanto di prove tecniche date dai fonometri dell’Arpav, il Caffè Vesuvio di piazza San Vito, già oggetto di un provvedimento di chiusura per 5 giorni per assembramenti (quando era stato sanzionato anche il Caffè Trevisi dell’omonimo vicolo).
Il verbale degli uomini guidati dal comandante Andrea Gallo, con tanto di misurazione dei decibel allegata, ha fatto scattare venerdì scorso un’ordinanza del sindaco Conte, notificata lo stesso giorno, in serata, al titolare del locale: il provvedimento adottato dalla municipale è la chiusura anticipata per 15 giorni, con effetto immediato. Il caffè dovrà ora, per due settimane, osservare scrupolosamente l’orario 8-20, con apertura limitata all’arco diurno.
È la stessa misura - che tutela le esigenze di residenti nelle ore serali, senza per questo fermare le attività - scattata nei giorni scorsi nei confronti del Dema’s ristobar di via Tre Venezie nel quartiere di San Liberale. A sua a volta in precedenza già sanzionato dal sindaco, sempre con ordinanza apposita, di una settimana di chiusura totale e senza deroga alcuna per aver violato le norme igienico sanitarie sul divieto di assembramenti.
E a proposito di distanziamenti, ecco che si apre un caso in piazzetta Trentin, una delle zone regine della movida cittadina. Nonostante fossero da tempo sotto monitoraggio, i locali avevano adottato una linea molto rigorosa, che non aveva fatto scattare per settimane alcune sanzioni.
Ma nei giorni scorsi una pattuglia delle “volante” aveva sanzionato La Roggia, uno dei tre locali della piazzetta, per la presenza di cinque avventori a un tavolo. Era subito scattato il verbale degli agenti, con multa di 400 euro, ma da quanto trapela ci sarebbe una discrasia fra le norme nazionali e quelle regionali del governatore Zaia: a giorni, si dice, potrebbe esserci un incontro chiarificatore e risolutore tra i titolari del locale e i responsabili della divisione amministrativa della Questura.
I due provvedimenti nei confronti dei locali sono destinati a riaprire le querelle. Anche all’interno della categoria dei baristi, in fibrillazione da settimane. —
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