Caerano lascia la Federazione

Esodo tra le polemiche dal sodalizio tra sette Comuni dell’area

CAERANO. Sancito l'esodo di Caerano dalla Federazione dei sette comuni del Montebellunese. L'altra sera, uscite le minoranze, uscito pure l'ex vicesindaco Mauro Marconato in dissenso con la presa di posizione della sua maggioranza, è stata votata la revoca sia della convenzione quadro che di quella per la stazione unica appaltante. «Pazienza - commenta il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, che era stato il promotore della federazione - noi andiamo avanti lo stesso». La maggioranza ha motivato l’uscita col fatto di aderire invece alla convenzione che ha sempre come capofila Montebelluna, che riunisce dieci comuni e che è finalizzata alla mobilità, alle case ai senzatetto, agli alloggi popolari con in ballo 10 milioni di euro. Anche se potrebbe essere in vantaggio la più collaudata federazione Camposampierese. Il capogruppo Angelo Ceccato ha spiegato i vantaggi della nuova convenzione e detto che la revoca delle altre due era motivata dalla lentezza con cui procede la Federazione del Montebellunese. Spiegazione che ha convinto poco, anzi ha indotto le opposizioni a ricordare a Ceccato come avesse fatto più o meno lo stesso discorso con cui qualche anno prima era stato un acceso sostenitore della Federazione dei comuni del Montebellunese. E nemmeno ha convinto l'ex vicesindaco, che ha voluto sottolineare come l'adesione alla nuova convenzione non richiedesse la revoca di quella per la Federazione del Montebellunese. E così anche Mauro Marconato è uscito dall'aula assieme alle minoranze al momento di votare la revoca alla Federazione dei comuni del Montebellunese ed è rientrato per dare poi il suo voto all'altra convenzione. Dure poi le opposizioni con la sindaca Chiara Mazzocato per aver portato un argomento di tale rilievo in un consiglio comunale convocato all'ultimo momento senza dare tempo ai consiglieri di approfondire l'argomento e di confrontarsi in commissione. È stato anche il consiglio comunale del cambio di guardia in giunta, per far entrare Giacomo Trinca e Mariateresa Guolo. (e.f.)

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