Cade sugli sci, a Treviso si scopre che è meningite

L’incidente a Cortina, poi il trasferimento a Ca’ Foncello. E qui, oltre ai traumi, i medici trovano i sintomi della malattia
20080710 - LECCO - HTH - ELUANA: SCETTICISMO IN OSPEDALE LECCO SU TRASFERIMENTO DELL'OSPEDALE - Il reparto di rianimazione dell'ospedale Alessandro Manzoni di Lecco, dove dovrebbe essere trasferita Eluana Englaro, la donna di 37 anni per la quale i giudici di Milano ieri hanno autorizzato la sospensione dell'alimentazione e idratazione forzata, in uno dei reparti per procedere all'interruzione del trattamento che la tiene in vita da oltre 16 anni in quanto e' in stato vegetativo permanente. Dell'eventuale trasferimento all'ospedale lecchese ne aveva parlato ieri la curatrice speciale di Eluana, l'avv.Franca Alessio, spiegando anche che nella struttura il professor Riccardo Massei, l'anestesista che segui' Eluana nel 1992 subito dopo l'incidente stradale che la porto' al coma, e' disponibile ad aiutare la famiglia Englaro e a dare assistenza alla donna e quindi seguire le indicazioni date dal decreto dei giudici ..milanesi. ..CARDINI / ANSA/ KLD......
20080710 - LECCO - HTH - ELUANA: SCETTICISMO IN OSPEDALE LECCO SU TRASFERIMENTO DELL'OSPEDALE - Il reparto di rianimazione dell'ospedale Alessandro Manzoni di Lecco, dove dovrebbe essere trasferita Eluana Englaro, la donna di 37 anni per la quale i giudici di Milano ieri hanno autorizzato la sospensione dell'alimentazione e idratazione forzata, in uno dei reparti per procedere all'interruzione del trattamento che la tiene in vita da oltre 16 anni in quanto e' in stato vegetativo permanente. Dell'eventuale trasferimento all'ospedale lecchese ne aveva parlato ieri la curatrice speciale di Eluana, l'avv.Franca Alessio, spiegando anche che nella struttura il professor Riccardo Massei, l'anestesista che segui' Eluana nel 1992 subito dopo l'incidente stradale che la porto' al coma, e' disponibile ad aiutare la famiglia Englaro e a dare assistenza alla donna e quindi seguire le indicazioni date dal decreto dei giudici ..milanesi. ..CARDINI / ANSA/ KLD......

TREVISO. I casi di meningite mettono sotto pressione la Terapia Intensiva del Ca' Foncello. Ieri è stato reso noto un nuovo caso che riguarda una donna bellunese affetta da meningite da pneumococco, trasportata in elisoccorso a Treviso giovedì 16 febbraio dopo una caduta sulle piste da sci di Cortina dovuta, a quanto pare, alle conseguenze dell’infezione. Ora l’Usl2 corre ai ripari distribuendo 800 dosi in più di vaccino per gli ambulatori periferici, che da sabato prossimo, 25 febbraio, daranno il via a sedute straordinarie di vaccinazione per ridurre i lunghi tempi d’attesa.

Il nuovo caso, il nono dall’inizio dell’anno, contribuisce ad aumentare la mole di lavoro del Ca' Foncello. Attualmente ben 5 dei 10 posti letto della rianimazione centrale sono occupati da pazienti colpiti dall'infezione batterica. Una situazione eccezionale dato che gli spazi devono accogliere anche i gravi traumatizzati e i post intervento. Sono settimane impegnative anche per la Microbiologia, che effettua le diagnosi sui batteri della meningite e sviluppa terapie mirate. Ad oggi, 5 persone colpite da meningite si trovano ricoverate in rianimazione. «I pazienti sono tutti stabilizzati e nelle scorse ore uno di loro è stato stubato» conferma Roberto Rigoli, direttore del Dipartimento di Patologia Clinica.

Serie le condizioni dell'ultima arrivata, la sciatrice bellunese. La donna era caduta mentre stava sciando a Cortina: trasportata in elisoccorso all’ospedale di Belluno, le avevano riscontrato un problema neurochirurgico alla schiena per il quale avevano valutato di trasferirla al Ca’ Foncello. Sembrava, almeno all’inizio, un problema da poco, in nessun modo collegato a un’infezione da pneumococco, ma con il passare delle ore la situazione è peggiorata: febbre alta, malessere, rigidità nucale. Visti i sintomi, i medici trevigiani hanno ipotizzato che potesse trattarsi di meningite. La signora è ricoverata in rianimazione e sta assumendo antibiotico per via endovenosa. Gli esami di laboratorio hanno confermato la meningite da pneumococco (non contagiosa). «La paziente è giunta a Treviso per essere sottoposta a una diagnosi differenziale. Trattandosi di meningite è stata prontamente ricoverata nella nostra Terapia Intensiva. La situazione è stazionaria ma la prognosi riservata. Quello che possiamo dire, come per qualsiasi caso di meningite, è che ogni giorno che passa è una buona notizia» afferma Rigoli.

Gli esperti stanno lavorando per capire l'origine dello pneumococco nella donna di Belluno. Nelle scorse ore è stato effettuato un tampone alla faringe e lunedì arriveranno i risultati. «Ci preme capire se anche questo caso sia legato alla particolare aggressività dell'influenza stagionale», aggiunge Rigoli, «con i test capiremo se il batterio fosse già presente nella gola della paziente (come accade nel 15% della popolazione portatrice sana) e se un virus influenzale abbia comportato un arrossamento della faringe, facilitando l'entrata dello pneumococco nel sangue per poi attaccarsi alle meningi». Il dg Francesco Benazzi si complimenta con il personale per l'eccezionale lavoro svolto.

 

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