Cade dal fasciatoio, genitori contro il nido

La bimba di nove mesi visitata al Pronto soccorso e dimessa: «Ma all’asilo ci avevano raccontato tutta un’altra storia»
Di Valentina Calzavara

Una bambina di nove mesi cade dal fasciatoio del nido. Dall'asilo nessuno avvisa i genitori e, inizialmente, viene fornita loro una versione dei fatti diversa da quanto realmente accaduto. L'episodio risale allo scorso venerdì, il 6 giugno, e si è verificato nel nido aziendale della Provincia di Treviso, a Sant’Artemio, gestito dalla Cooperativa Socioculturale onlus di Mestre. Quel giorno, come di consueto, la signora A.S., intorno alle 13, si è recata a prendere la figlioletta che da marzo frequenta la struttura. «L'ho trovata stranamente dormiente, infastidita e piagnucolante», racconta, «ho chiesto all'educatrice di riferimento cosa fosse successo e mi ha riferito che mia figlia intorno a mezzogiorno era caduta. Era seduta per terra, secondo il racconto, e stava giocando a palla con un altro bambino quando si è sbilanciata all'indietro, battendo la testa. Sottolineo che nessuno, dalle dodici all'una, mi ha informata di nulla».

Nonostante le parole rassicuranti del personale della coop, che si è premurato di mettere del ghiaccio sulla nuca della bimba, una volta a casa la signora A. e il marito decidono, comunque, di andare al Pronto Soccorso. Una precauzione per togliere ogni dubbio, visto anche lo stano comportamento del bambino. Durante il viaggio in ospedale i coniugi ricontattano le operatrici della onlus veneziana per avere un' ulteriore conferma sull'incidente. Sono le 14, forti della versione riconfermata dal nido, fanno presente ai medici della “caduta lieve” della piccola. La bambina viene visitata. Fortunatamente sta bene e viene rimandata a casa. Sembra che la vicenda si sia risolta definitivamente, ma non è così. «Alle 16.30 la responsabile del nido ci chiama dicendoci che la verità era completamente un'altra: mia figlia era caduta dal fasciatoio mentre un'educatrice la stava cambiando», continua la mamma, «mi sono spaventata moltissimo. Ho subito chiamato il Pronto Soccorso per rispiegare l'accaduto alla luce delle novità emerse. Abbiamo monitorato la situazione da casa, per le otto ore successive, come ci è stato consigliato dal medico. Grazie al cielo non ci sono stati problemi, ma è inaccettabile che venga raccontata una bugia ai genitori». Dopo il fatto la coppia, amareggiata, ha tolto la figlia dall'asilo. A poco è valso l'incontro di lunedì scorso con il personale.

Sulla vicenda Paolo Dalla Bella, direttore generale della cooperativa, spiega: «Abbiamo avviato una procedura interna per sapere come sono andate effettivamente le cose e per vedere se ci sia una negligenza o una colpa da punire in base a quanto prevedono le norme». E conclude: «Per quanto mi è stato riferito, la bambina ha preso un colpo alla testa ma non era grave. All'inizio l'educatrice non ha detto come sono andate realmente le cose, forse un po' per paura e presa dal panico. Poi ha deciso di dire la verità e questo va apprezzato. Ai genitori il personale ha già fatto le scuse». Laa Provincia di Treviso, ontanto, fa sapere che sta monitorando la vicenda.

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