Cadde in cimitero, 100 mila euro dal Comune
Operaio risarcito dopo l'infortunio: precipitò da un carrello montaferetri difettoso

Scorcio del cimitero di Ceneda e un’aula di tribunale
VITTORIO VENETO.
Operaio cimiteriale vince la causa contro il comune di Vittorio Veneto. Il giudice del lavoro Marco Rinaldi ha dato ragione a D.S., 56 anni, che otterrà un maxi risarcimento complessivo che sfiora i 100 mila euro, per la precisione 97 mila. L'incidente sul lavoro risale al 2006 e avvenne durante dei lavori nel camposanto di Ceneda.
Il 12 gennaio 2006 D.S. si trovava al lavoro nel cimitero di Ceneda. Era sospeso a tre metri di altezza, all'interno di una cesta metallica. L'operaio, insieme a due colleghi, stava effettuando una prova di funzionamento del carrello montaferetri in vista della tumulazione di una salma. All'improvviso si sono spezzate le catene del braccio idraulico che azionava la piattaforma. La cesta metallica è precipitata e con essa l'operaio. Frattura a vertebra, malleolo e tibia. Un calvario di 40 giorni di ospedale e una lunga riabilitazione che l'ha tenuto lontano dal lavoro per quasi sette mesi. D.S. ha così deciso di fare causa al suo datore di lavoro. Assistito dagli avvocati Rotella e Piccin, ha chiesto il risarcimento per danno differenziale. Davanti al giudice il comune si è difeso negando ogni responsabilità e rilanciando il concorso di colpa dell'operaio. Decisivo è stato però il documento di valutazione dei rischi, elaborato dallo stesso comune nel 2001. «Il comune - si legge nella sentenza - era a conoscenza delle condizioni di vetustità e pericolosità in cui versavano alcuni dei montaferetri in uso presso il cimitero di Ceneda. Manca inoltre riscontro alla circostanza che il geometra comunale avrebbe vietato agli operai l'utilizzo del carrello elevatore». In effetti il vecchio carrello doveva essere portato via e demolito dagli operatori della sezione strade che però non avevano avuto tempo di farlo. I carrelli vennero sostituiti solo due o tre giorni dopo l'incidente. «Sussistono plurime evidenze probatorie - conclude il Giudice - che conducono ad affermare la responsabilità esclusiva del datore di lavoro». «E' stata resa giustizia», il commento soddisfatto dell'avvocato Lamberto Rotella.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso
Leggi anche
Video