Ca' dei Ricchi torna a vivere

Completato il restauro del palazzo Quattrocentesco che aprirà il 2 febbraio. Ospiterà negozi, sale per mostre e concerti, uffici. Il costo: 2,5 milioni
Agostini Treviso Cˆ dei Ricchi
Agostini Treviso Cˆ dei Ricchi

A pochi passi da piazza dei Signori, proprio nel cuore della Treviso medioevale, Ca’ dei Ricchi torna a splendere. Dopo un anno di restauro questo antico palazzo del Quattrocento rivive e con esso l'intera zona che si snoda attorno a vicolo Barberia. Il complesso, le cui porte ci sono state aperte ieri in anteprima per la tribuna rispetto all’apertura dei locali prevista per il 2 febbraio - con una mostra nel grande salone al primo piano - darà quindi nuovo impulso alla città e alla sua rinascita storica, culturale, architettonica e, perché no, anche commerciale. Una visita in compagnia dell'ingegner Pietro Sartorelli, che ha finanziato l'operazione di restauro, ha messo in luce il brillante risultato degli interventi anticipando il futuro di questi 700 metri quadri in pieno centro storico.

Il piano terra ospiterà da febbraio Galli negozio di abbigliamento di lusso e da marzo arriverà anche un caffè letterario, mentre al piano nobile si è già insediata Tra, l'associazione Treviso Ricerca Arte, che curerà la proposta culturale a palazzo ospitando concerti ed esposizioni artistiche. Nonostante le vicissitudini che hanno accompagnato i tentativi di recupero della struttura, dieci anni di abbandono, due aste per la vendita andate a vuoto, una prima concessione non andata a buon fine e il crollo di parte del soffitto, il cantiere è stato ufficialmente aperto il 15 settembre 2011 dall'azienda Sartorelli di Ponzano Veneto che si è aggiudicata il bando di concessione comunale, portando a termine i lavori a settembre 2012.

In cambio di 25 anni di utilizzo del palazzo, che poi tornerà al Comune, l'impresa di costruzioni si è impegnata a restaurarlo, come spiega Sartorelli: «Abbiamo fatto una scelta coraggiosa e in controtendenza con i tempi che stiamo attraversando. Ci abbiamo creduto fortemente. Dare vita a questo palazzo è positivo per la città»

L'impegno economico è stato infatti notevole, l'investimento iniziale previsto era di 1 milione 731 mila euro, ma la cifra è lievitata di altri 804 mila euro per le grosse opere strutturali di adeguamento antisismico, divenute obbligatorie per legge in corso d'opera. La voce di spesa più rilevante, pari circa a un terzo del budget, è stata destinata al recupero degli affreschi che arricchiscono la facciata esterna e abbelliscono le pareti interne del salone e del sottoportico, un restauro filologico e conservativo seguito passo passo dalla Soprintendenza. Ed è così che da sotto l'intonaco e ripulendo le pareti annerite dal tempo sono emersi dei capolavori straordinari, come un frammento di stucchi del Settecento, un fregio con putti e cornucopie e delle tappezzerie pittoriche.

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