Brunetta presidente, ma è scontro

TREVISO. Oggi Fulvio Brunetta, salvo colpi di scena, diventerà il nuovo presidente del Consorzio Agrario di Treviso e Belluno. Ma la sua nomina è già al centro della bufera. E le critiche arrivano direttamente dall’interno di Coldiretti. Il primo ad avere alzato i toni è Fiorenzo Lorenzon, presidente della sezione di San Biagio: «Coldiretti ha attuato una vera e propria scalata. Mi chiedo come farà Brunetta, visti tutti gli incarichi che ricopre». E in effetti i posti di comando a Brunetta non mancano. Presidente del Gal Terre di Marca, vicepresidente di Coldiretti Treviso, membro della giunta della Camera di Commercio, e vicepresidente del Consorzio di tutela del Prosecco doc e di Treviso Mercati. E probabilmente da oggi, quando il consiglio sarà chiamato alla votazione, presidente del Consorzio Agrario. «Spero che Brunetta abbia il buon senso di non accettare. Il consorzio», prosegue Lorenzon, «ha bisogno di persone disponibili a tempo pieno. Ha sempre assistito le aziende agricole attraverso i finanziamenti e venendo incontro alle esigenze del mondo agricolo». Ma per il segretario della Coldiretti di San Biagio sono contestabili anche i metodi con cui oggi si arriverà alla nomina di Brunetta. «È diventato socio del Consorzio appena cinque mesi fa, evidentemente con l’obiettivo di essere eletto presidente».
Una torta ricchissima, quella che Coldiretti si appresta a controllare: 110 milioni di fatturato (erano 34 all’inizio del primo mandato dell’ex presidente Emanuele Barattin), 42 agenzie, due essicatoi, 34 centri di raccolta, 70 dipendenti, 200 se si considera l’indotto. Lorenzon non è l’unico a criticare la scalata: «Pochi mesi fa», dice Ludovico Giustiniani dell’Unione Coltivatori e vicepresidente uscente del Consorzio, «Ha cambiato nove consiglieri su 11. Mi sembra chiaro che l’intento fosse quello di avere la certezza di quei voti per eleggere il nuovo presidente».
Giochi di potere, dunque, che avrebbero dovuto portare già la scorsa settimana alla nomina di Brunetta. Ma un errore di forma ha rimandato tutto a oggi. La convocazione era arrivata infatti solamente un giorno prima agli altri membri del consiglio, facendo sollevare una questione di legittimità, proprio da parte di Giustiniani. Voto rimandato di una settimana. Ma i numeri non cambiano. Brunetta ha sempre dalla sua gli 11 voti di Coldiretti su 13. «Non capisco queste accuse. In un periodo in cui si parla solo di poltrone», ha ribattuto Walter Feltrin, presidente di Coldiretti Treviso, «Veniamo criticati perché abbiamo rinnovato nove degli 11 nostri consiglieri. Forse Lorenzon ambiva a una carica ed è rimasto scottato. Ma Brunetta sono certo farà bene al Consorzio Agrario come ha fatto dovunque ha avuto incarichi».
Barattin, prima di lasciare, è comunque riuscito a blindare il direttore Piero Carniato, con un nuovo contratto svincolato dal mandato presidenziale. Una carica che in Coldiretti fa gola.
Federico Cipolla
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